Riceviamo e pubblichiamo la nota di Italia Nostra Campobasso a firma del presidente Gianluigi Ciamarra
“E’ di questi giorni la notizia che i responsabili del progetto della “Aviosuperficie”, da realizzare nel territorio di San Giuliano del Sannio, hanno illustrato il loro progetto al Presidente della Regione e ad altri importanti consiglieri regionali.
L’ambito territoriale in cui ricade non è un’anonima plaga marginale priva di struttura economica e qualità identitarie derivate dalla sua definizione storica, sociale e paesaggistica, ma esattamente l’opposto, in quanto esso è una delle aree più significative e più promettenti per lo sviluppo futuro dell’intero Molise Centrale.
Pensiamo che il Molise debba potenziare le sue infrastrutture e dotarsi anche di un aeroporto, al fine di potere guardare ad un futuro di possibile sviluppo, ma siamo convinti che lo debba fare con intelligenza strategica, individuandone la sede più utile all’interesse della regione tutta e avendo cura di non nuocere alle caratteristiche e valenze del territorio, premesse e fondamento di ogni realistico, vero sviluppo economico.
In questa prospettiva la proposta di ubicare l’aeroporto del Molise nell’Alta Valle del Tammaro non si potrebbe considerare una scelta corretta.
Riteniamo insensato pensare di allocare una infrastruttura così invasiva e fortemente caratterizzante (in senso negativo) l’ambiente e il paesaggio, quale un aeroporto, in un territorio tanto magnificamente definito dalla forte naturalità data dal comprensorio montano e dalla composta configurazione delle parti antropizzate dalla millenaria presenza di popolazioni laboriose, che ne hanno prodotto la storia, arricchendolo di lasciti straordinari, quali i numerosi incantevoli centri antichi, le masserie sparse, il millenario Tratturo; un territorio che racconta la storia in ogni sua parte, con un monumento straordinario che fa invidia al mondo intero quale la città di Saepinum, e dove ancora si rinvengono sul terreno proprio nei campi dell’agro di San Giuliano, i segni dei confini delle centuriazioni dei coloni romani che lo vennero a coltivare 200 anni fa.
Ci domandiamo come si possano conciliare, nell’ambito di una gestione logica ed ordinata del territorio regionale, la realizzazione di due grandi Parchi nazionali, il primo dei quali è il Parco Archeologico di Saepinum, che presto allargherà i suoi confini ad altre aree archeologiche quali quelle di Cantoni, Terravecchia e forse anche quelle in territorio di San Giuliano, ed il secondo ancor più esteso, ossia il Parco Nazionale del Matese, con la costruzione, nella stessa area, di un aeroporto, con tutto quello che esso comporterà in termini di stravolgimento del territorio agrario (piste, strade, parcheggi, edifici) e di ridefinizione e connotazione del così magnifico contesto (traffico stradale, estetica del paesaggio, aerei in volo e rumori connessi).
Si tratta di cose incompatibili tra di loro che solo attraverso una totale mancanza di visione globale dello stato attuale del territorio e del futuro dell’intero Molise si potrebbero immaginare.
In conclusione, Italia Nostra ritiene che l’eventuale realizzazione della proposta aviosuperficie innescherebbe processi di trasformazione dell’intera Alta valle del Tammaro, che si porrebbero in netta contrapposizione con le sue attuali caratteristiche di pregio naturalistico, storico e paesaggistico, e di grave modificazione delle stesse, vanificando ogni concreta possibilità di realistico sviluppo territoriale connesso alla fruizione turistica, soprattutto quella più attuale che privilegia i luoghi più incontaminati che conservano ancora caratteri di autenticità e armonia socio-culturale e, conseguentemente, allo sviluppo delle attività indotte nei settori dell’agricoltura, dell’allevamento della trasformazione, del commercio, dell’artigianato, dei servizi e dell’edilizia.
Italia Nostra, pertanto, auspica che il progetto dell’aviosuperficie nell’alta Valle del Tammaro non venga fatto proprio dalla Regione Molise e che questa affronti l’obiettivo della realizzazione di un aeroporto di valenza regionale attraverso uno studio serio e meticoloso, proficuamente indirizzato al conseguimento di un obiettivo fortemente strategico per lo sviluppo della regione quale è quello della costruzione di una tale infrastruttura, ma individuando una località capace di servire al meglio il territorio, idonea logisticamente ma tale da non arrecare danni al paesaggio, all’ambiente e ai beni culturali che costituiscono il tesoro del Molise.
Località idonee esistono, vanno soltanto cercate”.