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lunedì, Settembre 16, 2024

Secondo sottosegretario: polemica e botta e risposta tra Greco e Roberti

EvidenzaSecondo sottosegretario: polemica e botta e risposta tra Greco e Roberti

Polemica in Regione tra il consigliere del Movimento 5 Stelle Andrea Greco e il presidente Francesco Roberti. Al centro del botta e risposta la modifica dello statuto regionale per l’introduzione del secondo Sottosegretario. Di Seguito l’intervento di Greco e la replica del governatore.

ANDREA GRECO –Delle due l’una: o chi governa questa Regione non sa leggere né applicare le leggi, oppure sta cercando in maniera goffa e maldestra di inibire il sacrosanto diritto degli elettori ad esprimersi tramite lo strumento del referendum sulla recente modifica dello Statuto regionale adottata dal centrodestra al solo scopo di introdurre una poltrona in più, quella del secondo Sottosegretario. La questione è semplice: come spiegato a chiare lettere dalla legge 36/2005 che disciplina proprio le modalità di svolgimento del referendum sulle modifiche dello Statuto, dopo la trasmissione del provvedimento da parte Presidente del Consiglio regionale al Presidente della Giunta, è prevista l’immediata pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione. Questo deve avvenire “senza formula di promulgazione e senza numerazione” e con una formula di intestazione ben precisa seguita dal titolo e dal testo della legge, con l’indicazione della data della seconda approvazione e con l’espresso avvertimento che, entro tre mesi dalla data di pubblicazione, almeno un cinquantesimo degli elettori della regione o un quinto dei componenti del Consiglio regionale possono chiedere che si proceda a referendum popolare. Cosa è accaduto invece dopo che la maggioranza ha dato il via libera all’introduzione di un secondo Sottosegretario? Il presidente Francesco Roberti ha pubblicato la modifica di legge sul Burm con la formula della promulgazione. In sostanza, contravvenendo a ciò che le norme dicono espressamente. Lo dico senza timore di smentita: dietro questa manovra ci vedo un tentativo impacciato per evitare che i cittadini possano esprimersi sulla questione, bocciando di fatto l’operato del governo regionale. Perché è prevedibile che ciò avvenga: nessun molisano, infatti, stava aspettando una poltrona in più in Consiglio regionale. I molisani aspettano soluzioni concrete e immediate alle problematiche che quotidianamente vivono sui territori. Dalla sanità ai trasporti, dall’emergenza idrica al lavoro, passando per l’istruzione, la viabilità e tanto altro. Soluzioni che finora, dal centrodestra e dalla Giunta Roberti, non sono arrivate. Domani, in occasione della seduta di Consiglio, chiederò spiegazioni in Aula. Bisogna assolutamente intervenire e ripristinare la correttezza delle procedure per dare ai cittadini la possibilità di dire la propria sull’ennesimo scempio utile solo a saziare l’appetito politico di qualcuno”.

 

FRANCESCO ROBERTI – “È sicuramente legittima la richiesta di chiarimenti di qualche consigliere regionale – il commento del Presidente Francesco Roberti – Mi meraviglia, però, immaginare come un consigliere che frequenta Palazzo D’Aimmo da oltre dieci anni, con ruoli sia all’interno del Gruppo Consiliare che in Aula, non conosca o faccia finta di non conoscere le procedure interne agli uffici. Come, ad esempio, la trasmissione di atti e pubblicazioni, su cui dovrebbe esserci la solerzia e il coordinamento dei preposti Dirigenti della Regione Molise, coloro che sono pagati dall’ente per il buon e corretto andamento della macchina amministrativa e legislativa, rispetto al cui lavoro sono previsti anche ingenti incentivi annuali coi premi di produttività. Rispetto a questa situazione, ho già comunicato, al Presidente del Consiglio Regionale del Molise, di aver dato mandato al Direttore Generale per un approfondito controllo, finalizzato a capire i motivi per i quali si sia caduti in siffatto errore. Accertati i fatti, non esiterò a chiedere un provvedimento disciplinare per colui o coloro che hanno sbagliato. Ho chiesto di andare a fondo sulla situazione, anche per verificare se dalla struttura del Consiglio Regionale ci sia stata, nella trasmissione dei documenti, una leggerezza o poca attenzione. Nel chiudere, ribadisco a chi è andato in cerca di titoloni che il sottoscritto, particolarmente attento al rispetto di leggi e regolamenti, è il Presidente, nonché il garante, della Regione Molise e di tutti i molisani. E quanto mi viene mosso è ben lontano dal mio modo di intendere la politica e la gestione della res publica, come dimostrato in oltre venti anni di attività politica, amministrativa e istituzionale”.

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