Il secondo sottosegretario e i consiglieri delegati non avranno per le casse della Regione costi aggiuntivi.
La replica dei gruppi di maggioranza parte da questo presupposto per fare chiarezza e rintuzzare le accuse che sono piovute dai banchi dell’opposizione. Partito Democratico, Movimento cinque stelle e Costruire Democrazia hanno annunciato il referendum con il quale chiederanno ai cittadini se condividono questa scelta.
Sulla modifica dello Statuto, dicono oggi dal centrodestra, le idee sono chiare e non contemplano alcun costo supplementare.
Insomma, non ci saranno benefit, indennità, segreterie particolari e staff, per il secondo sottosegretario. E tutti i consiglieri con qualche delega di governo hanno scelto di rinunciare a eventuali rimborsi per missioni istituzionali e per ogni voce che avrebbe effetti sulle casse regionali.
Diversamente, sottolineano dal centrodestra, dalle scelte dell’ opposizione che ha deciso di portare alle urne per il referendum i molisani. Un colpo, ai danni dei cittadini, da 500mila euro.
Relativamente alla ipotesi di aver promulgato la legge di modifica dello Statuto regionale senza osservare la norma che ne dispone la pubblicazione per consentire la possibilità di referendum, è evidente che si sia trattato di un errore procedurale, già sanato e che lo stesso governatore ha dichiarato di voler approfondire in merito ad eventuali responsabilità.
Quindi, è stato ribadito dal centrodestra, nessun complotto ordito a danno dei molisani in spregio della democrazia e delle norme di cui- hanno aggiunto – qualche esponente di Palazzo D’Aimmo, in crisi di astinenza da vetrina mediatica, ha maldestramente parlato.