Le parole dell’assessore al Bilancio della Regione Molise, Gianluca Cefaratti, hanno esattamente un anno. Sono del 2 agosto 2023 ma ancora di strettissima attualità. Purtroppo, siamo costretti ad aggiungere, interpretando così un sentimento generale che va dallo stesso assessore all’intero popolo molisano. La tanta auspicata interlocuzione con la Corte dei Conti allora prospettata dall’assessore, a un anno di distanza non ha ancora prodotto i risultati attesi. Questo nonostante il lavoro incessante di Gianluca Cefaratti che le sta provando tutte pur di stabilire un’intesa, una sintonia, una linea di condotta comuni con la magistratura contabile. Al momento quello in corso è un dialogo tra Galileo e l’Inquisizione, tra due parti che parlano lingue diverse.
Sta di fatto che il prossimo sei agosto, ultimo consiglio regionale prima della pausa estiva, risultano iscritti ai primi due punti all’ordine del giorno i rendiconti finanziari per l’anno 2022 e 2023, senza però che entrambi possano essere discussi e licenziati. Ad impedirlo un difetto di istruttoria che non potrà essere risolto prima di settembre, ovvero quando la Corte dei Conti riaprirà i battenti riprendendo così il lacvoro con la Regione Molise dal punto dove si era fermato che, sia detto di passata, era un punto morto.
Si attendeva infatti entro fine luglio il giudizio di parifica sul 2022 che invece è saltato e rinviato ad altra data. Senza quello – dice Cefaratti – rischieremmo di tirarci dietro nel 2023 eventuali errori. La conseguenza è che bisognerà quindi attendere gli ermellini contabili e la piena ripresa delle attività.
Intanto si continuerà a viaggiare a scartamento ridotto, non potendo ad esempio procedere ad una serie di assunzioni necessarie al funzionamento degli uffici. L’estate finirà – così almeno ci hanno assicurato i Fratelli Righeira qualche lustro fa – e allora tra il lusco e il brusco forse a settembre sapremo come andrà a finire.