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lunedì, Settembre 16, 2024

Secondo Sottosegretario, il centrodestra sfida Romano

AperturaSecondo Sottosegretario, il centrodestra sfida Romano

Da Palazzo D’Aimmo, sede del Consiglio regionale del Molise, la polemica dell’estate, più rovente dell’anticiclone Caronte, si è trasferita in toscana. Esattamente a Collodi, frazione di Pescia, in provincia di Pistoia, dove la maggioranza di centrodestra ha trasferito il ring sul quale da giorni è in corso un pugilato istituzionale del quale il Molise non ha memoria quanto a colpi che volano. Facendo riferimento alla patria e all’autore di quella favola immortale che è Pinocchio, la maggioranza ha vergato una nota al calor bianco nei confronti del Capogruppo in Regione di Costruire democrazia, Massimo Romano. L’accusa è quella di incoerenza politica e, soprattutto, di aver affermato falsità sulla introduzione del secondo sottosegretario. “Maggioranza centrodestra Consiglio Regionale del Molise”, questa la firma in calce alla nota che fa sollevare a Romano – da noi sentito telefonicamente – dubbi sulla autenticità del documento e, soprattutto, sulla corale adesione a un testo dai toni durissimi.

Citando Collodi il centrodestra risponde a Romano che nei giorni scorsi aveva prima citato sul medesimo tema il Marchese del Grillo, parlando di prepotenza istituzionale, e, successivamente, per restare nell’ambito cinematografico, attraverso un suo post su Facebook aveva chiamato in causa lo storico Pierino interpretato da Alvaro Vitali. Chi più ne ha, più ne metta, quindi, senza esclusione di colpi e di film.

Un attacco pavido e tribale, sostiene Romano, che annuncia per i prossimi giorni una conferenza stampa verità. A partire ai costi dell’operazione secondo sottosegretario che – dice Romano – superano i 110mila euro all’anno per il mantenimento della segreteria particolare. Falso, dicono dal centrodestra, poiché le risorse verranno attinte da un budget complessivo già previsto e alimentato con risparmi fatti su altre segreterie. Nessun aumento di spesa, dunque.

L’ultima stoccata, ma non certo per minore impatto, è quella che il centrodestra rifila a Romano sul tema del compenso mensile da consigliere regionale, 11.250 euro al mese, e sul vitalizio già maturato di altri 2000 euro mensili circa.

Secca la replica di Romano che se da un lato rileva come manchino circa venti anni ancora alla riscossione del vitalizio, dall’altro evidenzia come la somma iscritta a suo compenso mensile da consigliere sia esattamente quella dell’intera aula. Insomma: chi è senza peccato, scagli la prima pietra. Martedì prossimo c’è Consiglio regionale e c’è da credere che la polemica andrà avanti.

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