Le sue giornate erano diventate un inferno. Assalita dall’ansia di trovarsi faccia a faccia con il suo ex fidanzato, diventato asfissiante e minaccioso.
Una relazione malata, quella della ragazzina non ancora maggiorenne e del ragazzo di 20anni. Entrambi di Campobasso. Una storia diventata difficile da gestire per i comportamenti del giovane, accecato dalla gelosia.
La minore, le cui generalità non sono state rese note e che chiameremo Rosa, ha sopportato per diverso tempo le pressioni psicologiche del ragazzo. Poi la relazione ha preso una brutta piega: lui aveva cominciato anche ad alzare le mani.
Stanca di subire, dopo essersi isolata da tutto e da tutti sentendosi sbagliata, ha invece reagito e preso il coraggio a due mani.
Rosa ha varcato il cancello della Questura e ha incontrato le agenti della Squadra Mobile specializzate proprio in questo tipo di situazioni.
Ha raccontato quello che le stava accadendo e le sue angosce, la paura di dove affrontare l’ex ragazzo.
Le indagini, coordinate dal procuratore Nicola D’Angelo, sono durate il tempo per verificare l’attendibilità del racconto di Rosa. Constatato il comportamento ossessivo del giovane, avvalorato anche dalle testimonianze dei familiari e degli amici di Rosa, la Procura ha chiesto e ottenuto l’applicazione del controllo dei movimento dell’ex fidanzato attraverso il braccialetto elettronico.
Il tribunale ha deciso che dovrà mantenere le distanze dalla vittima e dai luoghi che Rosa frequenta.
Questo caso – ha dichiarato il procuratore Nicola D’Angelo -si inserisce in un quadro più ampio di aumento degli episodi di stalking e violenza nei confronti delle donne, in particolare delle più giovani. Il procuratore ha sottolineato l’importanza di un contrasto deciso a questi fenomeni per prevenire reati più gravi e proteggere le vittime. Ma anche il coraggio della ragazza che ha deciso di raccontare, in tempo, quello che le stava accadendo.