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martedì, Settembre 10, 2024

Problematiche carcere Campobasso, le richieste della Uil alle istituzioni

AttualitàProblematiche carcere Campobasso, le richieste della Uil alle istituzioni

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che il segretario regionale della Uil Polizia Penitenziaria, Angelo Trotta in merito ai problemi al carcere di Campobasso, ha scritto alla Direzione del penitenziario, Dipartimento e al Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, al Prefetto del capoluogo, alla sindaca, al Presidente della Regione.

“La presente, agli indirizzi in epigrafe, per mettere a conoscenza le S.V. della grave
situazione che attanaglia la gestione della Casa Circondariale di Campobasso.
E’ infatti dell’ altro giorno la notizia di disordini occorsi nel pomeriggio, che hanno
visto coinvolti più detenuti di una sezione detentiva che hanno messo in serio rischio la
sicurezza dell’istituto e quindi l’ Ordine Pubblico nel centro cittadino, trovandosi lo stesso,
a beneficio di quanti non lo sapessero, a ridosso delle strade centrali della città di
Campobasso, attorniato da civili abitazioni che lo sovrastano.
L’episodio dell’altro giorno, seppur grave, non vuole essere l’oggetto di questa
missiva, bensì dallo stesso prendere spunto per evidenziare e ribadire le criticità e la
pericolosità che attengono al penitenziario campobassano.
Se la atavica carenza di personale di Polizia Penitenziaria è una emergenza a livello
nazionale, non vi è infatti, numeri alla mano, un solo Istituto della Nazione che possa
vantare di avere una pianta organica al completo. Per quanto riguarda l’Istituto di
Campobasso la carenza e fortemente amplificata, in primis a causa dell’età media del
personale in servizio, e in secondo luogo, non certo trascurabile, a causa delle
problematiche strutturali che l’istituto presenta, che fungono da moltiplicatore di posti di
servizio.
Infatti, definire anacronistico il penitenziario campobassano è dir poco: sezioni
detentive che si sviluppano su più livelli, assenza di scale di emergenza, o comunque
accesi dedicati al personale penitenziario, mancanza di ascensori, mancanza materiale di
spazi e di aree dedicate, che a loro volta, si ripete, moltiplicano oltremodo i posti di
servizio, che sistematicamente non vengono coperti per carenza di personale.
E’ del mese scorso, la nota unitaria di tutte le OO.SS. nella quale si evidenziavano le
condizioni in cui “gli operatori penitenziari sono costretti ad operare in un Istituto ormai datato e
anacronistico rispetto alle attuali norme che attengono, tanto i diritti delle persone private della
libertà personale, che dei lavoratori che in esso prestano la loro opera. Il carcere di Campobasso
rappresenta la struttura panottica per antonomasia, che, se rispondeva alle esigenze della sua
costruzione 1856, non può di certo far fronte alle nuove e legittime esigenze attuali”… “lo stesso
fatto che l’Istituto si trovi nel centro cittadino comporterebbe l’ innalzamento degli standard di
sicurezza, che, purtroppo, stando alla attuale situazione sopra descritta, non possono essere
minimamente soddisfatti.”
E’ quindi giunta l’ora, a parere di questa O.S., tanto per l’Amministrazione
Penitenziaria che per la classe politica locale e regionale, interrogarsi sul fatto se vale ancora
la pena e se vi siano le condizioni per avere un carcere nel centro cittadino, in relazione in
primo luogo alla correlazione costi/benefici, data la vetustà della struttura, e in secondo
luogo, ancora più pregnante, sulla sicurezza tanto dei detenuti ospitati, del personale
penitenziario che vi lavora che della cittadinanza tutta.
Ulteriore punto dolente, come se le criticità strutturali non bastassero, è
rappresentato dalla gestione dell’ Istituto, il quale, è ad oggi privo, di un Comandante di
Reparto titolare, sostituito di volta in volta dai più alti in grado presenti in servizio e con un
Direttore che, pur con tutto l’impegno profuso e la indiscussa professionalità, si deve
dividere tra più Istituti, ben distanti tra di loro, che Le permettono di essere presente nell’
Istituto campobassano, un paio di mezze giornate a settimana! Pleonastico evidenziare che
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con Comandanti di giornata e Autorità Dirigenti a mezzo servizio le problematiche e le
criticità si moltiplicano a discapito della sicurezza e del lavoro degli appartenenti al Corpo
di Polizia Penitenziaria, che sono ormai ridotti nei ranghi, ma soprattutto nello spirito,
dovendo sopperire alla sopra esposta discutibile organizzazione, fungendo spesso da
capretto espiatorio nelle criticità che si susseguono con la popolazione detenuta. Inoltre,
l’aumento considerevole dei numeri di quest’ultima, circa 170 presenze, con l’ invio
continuo e sistematico di detenuti che già si sono resi responsabili in altri Istituti di condotte
turbative dell’ ordine e della sicurezza, non fa altro che innescare scintille, sulla già
precarissima e infiammabile situazione del carcere di Campobasso. Con continue risse e
colluttazioni, invii presso il locale Pronto Soccorso, ricoveri, tentativi di introduzione
dall’esterno di materiale non consentito.
Si chiede pertanto una seria riflessione su quanto sopra esposto, nonché, nelle more,
si chiede all’ Amministrazione penitenziaria di porre in essere un interpello straordinario o
comunque attuare le procedure utili per dare sostegno al personale di Polizia Penitenziaria
giunto ormai allo stremo, che, a causa dell’ attuale situazione, vede continuamente negati i
propri diritti: orari di servizio più che raddoppiati, trattenimento d’ufficio in prestazione di
lavoro straordinario, richiamo in servizio dal congedo, mancato godimento del riposo
settimanale e finanche impossibilità ad usufruire della mensa di servizio, come da pregressa
nota di questa O.S. della scorsa settimana.
Fiduciosi di un urgente interessamento alla precaria situazione della Casa
Circondariale di Campobasso, ognuno per quanto di competenza, si porgono distinti saluti,
rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti in un ottica di fattiva collaborazione
utile alla risoluzione delle problematiche rappresentate”.

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