Una lettura personale di Pasolini, accompagnata da musica e suoni, quella che l’attore Elio Germano e il musicista Teho Teardo, due giganti nei loro campi, portano al teatro romano del Parco Archeologico di Sepino-Altilia nell’ambito della seconda edizione della “Narrazioni di San Lorenzo, ideata e organizzata da Stefano Sabelli, direttore del Teatro del Loto. La natura del primo romanzo di Pier Paolo Pasolini resta intatta seppure interpretata. Un racconto potente e delicato, a tratti dolce a tratti brutale rivive nella lettura di Germano, nei suoni registrati e in quelli riprodotti, nella chitarra e nella fisarmonica
“Il sogno di una cosa” fu scritto da Pasolini dopo la guerra, ambientato nel Friuli rurale. La storia di tre ragazzi che inseguono il sogno di una vita migliore e lo intravedono nella Jugoslavia comunista. C’è illusione e ideologia, ma anche la disillusione della realtà, Il viaggio faticoso, la rottura di quel sogno come di uno specchio con il riflesso della felicità. Una storia di emigrazione e di ritorno
Un’interpretazione sperimentale, quella di Teardo, friulano e Germano, romano con origini molisane di Duronia, paese che ama e in cui torna da sempre. La musica, i suoni riprodotti dal vivo o registrati, come anche alcune voci, frutto di un laboratorio da cui tutto è nato.
Il finale amaro. Il ritorno dei tre amici del romanzo in Friuli, la fame, le lotte contadine, il lavoro e la famiglia e la morte sul lavoro, in u epilogo amaro, in un realismo che tocca e strazia. Un Pasolini senza sovrastrutture, immediato, diretto ma anche poetico in cui il tema sociale è forte e già definito, ma un po’ diverso da quello dei romanzi romani. E Germano e Teardo l’anima del libro pasoliniano l’hanno rispettata, felici anche di aver portato questa interpretazione anche in Molise, in un luogo bellissimo e simbolico sotto un meraviglioso cielo stellato che lo ha reso senza tempo
Elio Germano e Teho Teardo interpretano Pasolini al Teatro romano di Altilia
