Quasi una tonnellata di prodotti ittici non tracciati in un periodo di divieto di pesca, visto il fermo biologico fino a settembre, sono stati sequestrati dalla guardia di finanza termolese che hanno poi comminato poi la relativa sanzione amministrativa ai due responsabili. I finanzieri della stazione navale di Termoli, nell’ambito di azioni di controllo, hanno fermato due automezzi adibiti al trasporto di prodotti ittici. All’interno, 911 chili di pescato di ogni tipo. Una violazione grave del periodo di fermo biologico, disposto ogni anno per consentire il ripopolamento delle specie ittiche in Adriatico. I finanzieri, dopo aver multato i due trasgressori, hanno consegnato il pescato sequestrato all’Asrem di Termoli per gli accertamenti sanitari. Una volta stabilita l’idoneità al consumo umano, il pesce è stato donato a vari enti benefici che offrono cibo ai più bisognosi. Intanto Termoli si prepara, dopo una pre-sagra, alla sagra del pesce vera e propria di domani, un appuntamento irrinunciabile per i cittadini che gusteranno, come tradizione vuole, la frittura di paranza. Per l’occasione, sono stati autorizzati alla pesca piccole imbarcazioni a motore per consentire una giornata che per i termolesi rappresenta una vera e propria festa estiva, con musica e fuochi d’artificio finali al porto turistico. Poi tutto tornerà nel rigore delle regole decise dal ministro Lollobrigida che quest’anno hanno però introdotto una maggiore flessibilità nel lungo periodo di stop in Adriatico di quasi un mese e mezzo, ossia fino al 29 settembre, tra San Benedetto del Tronto e Bari.
Termoli: sequestrata dalla Guardia di Finanza quasi una tonnellata di pescato non tracciato, donato alle mense dei poveri
