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domenica, Dicembre 1, 2024

Lettera a un padre

EditorialiLettera a un padre

*di Antonio Sinibaldi.

“Non sono pronto, papà…”
Tre semplici parole che racchiudono il mio mondo ora: pieno di emozioni, paure ed incertezze.
Non sono pronto a perderti, a vedere un pezzo del mio cuore allontanarsi, a sentire il vuoto riempire ogni angolo del mio essere. È una sensazione di smarrimento, come camminare su un filo sottile sospeso tra la vita e il dolore, senza sapere quando, o se, cadrò.
Non sono pronto a dire addio, a lasciar andare le risate condivise, i momenti speciali, i piccoli gesti che hanno riempito le mie giornate di significato. Ogni ricordo diventa una piccola ferita, una dolce tortura che mi ricorda ciò che sto per perdere.
La paura dell’ignoto si mescola con la certezza della perdita, creando un mix di sentimenti che mi travolge come un’onda inarrestabile.
Non sono pronto a sentire il silenzio al posto della tua voce, a vedere il tuo posto vuoto a tavola, a non poterti più abbracciare nei momenti di bisogno. La tua presenza è stata una costante, una sicurezza, una luce nelle giornate più buie. Senza di te, mi sento perso, come un naufrago in un mare tempestoso, senza una bussola che mi guidi verso la riva.
Non sono pronto a vedere il mondo andare avanti senza di te, a vedere le stagioni cambiare, i giorni passare, mentre tu rimani un ricordo statico, congelato nel tempo.
La vita sembra ingiusta, crudele, a toglierti da me quando ho ancora così tanto da dirti, da condividere con te. Ogni alba sembrerà più fredda, ogni tramonto più triste, senza la tua presenza a riscaldare il mio cuore.
Non sono pronto a trovare un nuovo modo di vivere, a costruire un nuovo equilibrio, ad imparare a sorridere di nuovo senza sentire il peso della tua assenza.
So che il tempo, dicono, guarisce tutte le ferite, ma adesso, questo tempo sembra un nemico implacabile, che mi costringe a confrontarmi con una realtà che non voglio accettare.
Non sono pronto, e forse non lo sarò mai del tutto.
La tua perdita lascia un vuoto che nessuno potrà mai colmare, una cicatrice che porterò sempre con me.
Ma nel mio cuore, porterò anche tutti i ricordi, l’amore e la gratitudine per aver avuto la fortuna di averti nella mia vita. E forse, un giorno, troverò la forza di dirti addio, non perché sarò pronto, ma perché sarò capace di onorare il tuo ricordo con un sorriso, anziché con le lacrime.
Fino ad allora, continuerò a ripetermi che “non sono pronto”, cercando di trovare un senso in questo dolore, sperando che, in qualche modo, tu possa ancora sentire tutto l’amore che ho per te.
Ciao papà…
Tuo figlio Antonio

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