Le ipotesi al momento sono tutte in piedi. La morte dell’anziana in questa palazzina di contrada Macchie non ha ancora un contorno ben delineato.
Forse la signora Annamaria Settembrini è deceduta per cause naturali. Ma per fugare ogni dubbio sulle cause, il sostituto procuratore Francesco Santosuosso ha disposto l’autopsia sul cadavere della donna.
L’appartamento al terzo piano, dove Annamaria Settembrini viveva da sola, è sotto sequestro, sigillato dallo stampato apposto alla porta dagli agenti della Squadra Mobile.
Una donna tranquilla, la descrivono i vicini, affabile. E’ probabile che fosse morta da almeno un paio di giorni. L’ha trovata distesa sul letto, senza vita, la nipote, che ha aperto con le chiavi la porta di casa.
Nessun segno di effrazione, all’interno, e nemmeno di una colluttazione. La rapina finita male è una pista esclusa già dopo i primi momenti dal ritrovamento del corpo. Chi è entrato all’interno del monolocale, a poche decine di metri da via Facchinetti, ha descritto una scena di normalità quotidiana. In casa c’erano ancora i soldi, ma nessun farmaco.
A destare i sospetti degli investigatori i segni che Annamaria Settembrini presentava sul corpo. Gambe, collo e braccia, segnati come da delle ecchimosi, simili a ustioni. Come si è procurata quegli ematomi? Forse un effetto collaterale di un farmaco. In casa, tuttavia, non sono stati trovati medicinali, e anche questo aspetto potrà essere chiarito solo dopo l’autopsia che verrà eseguita nelle prossime ore.