Macchiagodena celebra il Centenario di Vincenzo Rossi, poeta, scrittore, saggista. L’evento che si svolge nel Castello di Macchiagodena, sabato ventisei ottobre a partire dalle ore diciassette prende l’avvio dalla testimonianza dell’impronta culturale e affettiva lasciata da Vincenzo Rossi in Macchiagodena, paese in cui ha svolto il ruolo di preside nella Scuola Media.
Ricordi e racconti degli alunni, dei docenti, e non solo, tengono vivo nel paese la sua presenza, che gli dedicherà anche una targa riportante i versi rivolti a Macchiagodena, tratti dalla poesia Dalle Mainardi al Matese “…Il galoppo dal Macerone avvallo sotto bassi cieli e rapido risalgo agli ampi venti del santuario donde l’occhio slargo a Macchiagodena che nella luce del mattino freme e al maschio volto del Matese il velo dischiude di novella sposa”.
Tutta l’esistenza di Vincenzo Rossi è stata un continuo impegno a dare voce a versi poetici, a narrative, a pagine di critica letteraria in una forma di regionalismo cosmico, come lo ha definito Antonio Crecchia, con costante sguardo che da individuale diventa universale. Il saggio di Imperia Tognacci intitolato “Volli, e volli sempre” – La speculazione estetica e simbolica nella poesia di Vincenzo Rossi, coglie un tratto determinante della personalità dello scrittore/ poeta che da autodidatta perseguì il suo desiderio bruciante di studiare, di leggere, di scrivere, di pensare, di accogliere libri e persone di cultura, sguardi e pensieri vivi e palpitanti fino ai suoi ultimi giorni. Celebrare il Centenario diventa allora anche riconoscenza e valorizzazione di un percorso letterario che ha segnalato e parlato anche di una letteratura cosiddetta minore, che difficilmente arriva ai grandi clamori, ma che segna e arricchisce i territori e la loro crescita culturale.
Dalla sua prima pubblicazione “In Cantiere” del 1961 alla sua ultima “Annotazioni di una vita del 2013”, Vincenzo Rossi ha scritto sillogi, come: La terra e l’erba, Dove i monti ascoltano, Verdi terre, il romanzo Il ritorno, raccolte di racconti tra questi Il tarlo, saggi critici, traduzioni di poeti in francese e spagnolo, prefazioni e letture e approfondimenti esegetici, nel suo amato e silenzioso studio, dove colloquiava con le migliaia di libri della sua personale biblioteca.
La Cerimonia di sabato prossimo vuole anche far conoscere e approfondire questa singolare figura letteraria che senza spostarsi dal suo studio, era in contatto con scrittori e poeti italiani e stranieri che spesso riceveva nel suo studio, come il poeta greco Febo Delfi.
Partecipano all’evento Felice Ciccone, sindaco di Macchiagodena, Fabio Cofelice delegato alla Cultura e al Turismo della Regione Molise, Daniele Saia, presidente della provincia di Isernia, Maurizio Varriano, presidente del Parco Letterario Francesco Jovine, Remo di Ianni, sindaco di Cerro al Volturno, paese che gli ha dedicato la piazza antistante il Comune e dove presto verrà inaugurato il busto scolpito da Albino Fattore, posto nella piazza di Valloni di Cerro al Volturno, paese natale del Rossi.
Il relatore Francesco Paolo Tanzj traccerà in maniera emozionale e memoriale la sua lunga amicizia personale e letteraria con Vincenzo Rossi, definito dall’avvocato Mario di Nezza “Il poeta delle Mainardi”. La testimonianza amicale e culturale delle scrittrici Rita Frattolillo e Barbara Bertolini, le letture a cura di Francesca Zivolo, Adelchi Battista, Melaike Huseyin, Vincenzo Salzillo e i contributi musicali de I KaleiDis, Giulia Maselli ed Eugenio Auciello, completeranno questa Celebrazione, la cui conduzione è affidata alla figlia Maria Stella Rossi.
Continua anche in questo periodo l’azione del Comune di Macchiagodena volta alla promozione del territorio attraverso eventi culturali capaci di coinvolgere tutto l’ambiente culturale della Regione Molise.
Attività che ha dato al paese in provincia Isernia l’ambito riconoscimento di “Città che legge” da parte del Ministero della Cultura e la possibilità di concorrere per l’assegnazione del titolo di Capitale Italiana del Libro.
Macchiagodena 25 ottobre 2026