E’ uno spettacolo work in progress, e non poteva essere altrimenti, quello che Marco Travaglio porta in scena nei teatri italiani con la nuova stagione de “I migliori danni della nostra vita”, spettacolo approdato all’auditorium di Isernia. Il direttore del Fatto Quotidiano non risparmia nessuno, o quasi, nel suo monologo che è aggiornato fino ai fatti delle ultime ore a partire dal caso del ministro Giuli e dei suoi collaboratori. Passa in ‘rassegna’, si fa per dire, uno a uno tutti i ministri del governo Meloni, da Lollobrigida a Nordio, da Giorgetti a Salvini e si sofferma sull’ex Sangiuliano.
Travaglio, nel suo consueto stile satirico, non si ferma all’oggi ma racconta anche gli ultimi anni di storia italiana: e quindi Draghi, Napolitano, Monti e immancabile Berlusconi. Poi ancora l’attuale opposizione, da Renzi a Schlein. Non solo Italia, ma anche politica estera con il nostro Paese – nel racconto del giornalista – genuflesso ai falchi europei e agli Stati Uniti, e poi il medio oriente e la guerra in Ucraina.
Il pubblico molisano che ha gremito l’auditorium applaude alle malefatte politiche raccontate da Travaglio e sorride e si diverte di fronte alla sua ironia. Nel mirino del direttore del Fatto infine non solo politici ma anche giornalisti e i grandi quotidiani.