“Il Predatore”, l’ultimo romanzo di Marco Niro, la presentazione al Comune di Lucito. Il romanzo di Marco Niro, giornalista e scrittore, dal titolo “Il Predatore”, sarà presentato a Lucito, paese di origine dell’autore, presso l’auditorium san Gennaro, giovedì 31 ottobre 2024, alle ore 17. A dialogare con Marco Niro ci sarà Simonetta Tassinari. “Scrivere Il predatore è stata una bella sfida – ha fatto sapere l’autore – Nei panni di Marco Niro, infatti, avevo pubblicato finora solo un saggio e un libro per ragazzi. La narrativa per adulti l’avevo frequentata parecchio, a dire il vero, ma sempre e solo nei panni di Tersite Rossi, il collettivo di scrittura che ho fondato nel lontano 2010 insieme a Mattia Maistri, col quale, in questi tredici anni, abbiamo dato vita a quattro romanzi e due raccolte di racconti. Di conseguenza, Il predatore è per me, di fatto, un esordio letterario, difficile ed elettrizzante come tutti gli esordi. Trovandomi sfaccendato, io che fermo con le dita non ci so stare, pensai che era arrivato il momento di dedicarmi a un mio vecchio progetto: scrivere un romanzo di puro genere, ambientato in montagna, raccogliendo due sfide. La prima era legata alla forma: volevo provare a usare gli stilemi del genere, in tal caso quelli del noir e del thriller, per “piegarli” e renderli funzionali alla causa della narrativa militante e d’inchiesta, ovvero l’unico modo, credo, per fare sì che il genere letterario, oggi, resti vivo e significativo, senza limitarsi a essere uno stampino o peggio ancora una gabbia. La seconda sfida, invece, aveva a che fare col contenuto: senza essere un “montanaro” (in montagna ci vivo da quasi vent’anni, ma ho vissuto in riva al Po i miei primi venticinque), volevo provare a scrivere di montagna focalizzando su una certa realtà meschina che in montagna da troppo tempo vedo prevalere, una realtà popolata da figuri ambigui, a livello tanto politico quanto economico, che dicono di volersi battere per il futuro della montagna e al tempo stesso la distruggono, come ambiente e come cultura. Il rapporto distorto che è venuto a crearsi tra uomo e fauna selvatica, tra noi e gli orsi, m’è parso l’elemento più emblematico, oggi, se si vuole capire la realtà di cui sto parlando. E così ho deciso di metterlo al centro di questo romanzo. Vi dirò anche da cosa Il predatore non nasce, e probabilmente sarà la cosa più difficile da credere: non è un romanzo che ho scritto per cavalcare l’attualità. Gli amici di Bottega Errante mi sono testimoni: hanno ricevuto la bozza del romanzo ormai quasi tre anni fa, ovvero ben prima che la cronaca recente si riempisse dei fatti tragici che conosciamo, e che hanno trasformato la delicata questione della convivenza tra uomo e fauna selvatica in un feroce, irrazionale dibattito tra tifoserie, tanto privo di scientificità quanto caratterizzato, fin troppo, da strumentalità bieca e opportunista. Eppure… Eppure, chi leggerà oggi Il predatore non potrà fare a meno di pensare che io abbia preso spunto direttamente da quei fatti, e lo dico perché io stesso, nel rileggerlo in questi mesi, ho pensato: “Com’è possibile? Le cose sono andate proprio così, quasi identiche a come le avevo immaginate…”. Quasi, per fortuna. Se leggerete – chiude Marco Niro – capirete cosa voglio dire. E a quel punto sono certo che non mi crederete”.