31 ottobre 2002 – 31 ottobre 2024: tra tre giorni saranno passati esattamente 22 anni dalla tragedia del terremoto in Molise. Non ci fu solo il dramma di San Giuliano di Puglia, ma danni e devastazione in tutti i Comuni di quella zona attorno all’epicentro. Ebbene, 22 anni dopo, la ricostruzione post sisma in Molise non è ancora ultimata. Ad oggi ci sono ancora 250 cantieri aperti su 1200 interventi autorizzati. A fare il punto della situazione, interpellato da Telemolise, è il direttore dell’Agenzia regionale Post Sisma, Antonio Lastoria. Complessivamente per la ricostruzione in 22 anni ci sono stati fondi per 330 milioni di euro, di questi 300 sono stati finora liquidati. Ma cosa resta da concludere? Dei 250 cantieri aperti: 241 riguardano opere private, ci sono poi 5 scuole, 2 chiese e due opere pubbliche a Ripabottoni e Toro. I Comuni con il maggiore numero di interventi da completare sono Bonefro (32), Colletorto (27) e Castellino (23). In questo discorso non rientra San Giuliano di Puglia dove la ricostruzione è terminata da qualche anno. Il 2025 dovrebbe essere l’anno nel quale tutto dovrebbe essere completato. Nel dicembre dello scorso anno il direttore dell’Agenzia Antonio Lastoria firmò una determina con la quale fissava il termine ultimo per la chiusura dei cantieri al prossimo 31 dicembre. Si va ora verso una proroga, ma tutto dovrà comunque essere completato entro il 31 dicembre del prossimo anno per gli obblighi di rendicontazione delle spese nell’ambito dei fondi Fsc.
Da segnalare inoltre che negli ultimi anni a rallentare la ricostruzione è stato anche il superbonus edilizio 110 che ha tenuto impegnate le ditte nei lavori di ristrutturazione con le agevolazioni che erano state concesse.
Infine, quanto alle risorse finanziarie necessarie, rispetto al problemi del passato, oggi la situazione è molto diversa così come evidenzia lo stesso Lastoria diventato direttore dell’Agenzia esattamente un anno fa: “La Regione Molise – spiega – in questo periodo ha sempre garantito le risorse necessarie per la liquidazioni degli stati di avanzamento dei lavori e oggi l’agenzia ha in cassa anche le risorse necessarie per far fronte alle richieste di pagamento che arriveranno”.