Alle spalle dello stradone principale, nella zona del Parco San Giovanni, il dedalo di traverse nasconde agli occhi dei più l’andirivieni dei clienti.
Una media di 25 al giorno. I Carabinieri che si sono appostati per giorni, hanno filmato e documentato 4300 scambi in sei mesi. Per lo più cocaina, ma anche eroina e hashish. Durante le indagini, sono stati sequestrati oltre dieci chili di droga.
Numeri impressionanti, anche perché a capo della organizzazione di Drug Market due, non a caso il secondo episodio dell’inchiesta come in una serie tv, c’è un personaggio conosciuto e recidivo, del quale gli investigatori hanno fornito solo le iniziali. Ma si tratta, hanno ripetuto durante la conferenza stampa, di gente che ha già avuto a che fare con le forze dell’ordine e che gestisce ormai le piazze locali dello spaccio. Una di queste è quella nella parte bassa del quartiere San Giovanni.
Messaggi su Telegram, per evitare di essere intercettati, ma proprio le intercettazioni hanno messo i Carabinieri sulla pista oramai arcinota dell’asse Lucera Campobasso. Il boss locale aveva anche alcuni spacciatori a disposizione. La coca veniva ceduta ad una clientela varia: dai 20 ai 50 anni. Molti degli intercettati sono consumatori abituali.
Gli interrogatori delle persone arrestate, due sono ai domiciliari, sono già fissati per le prossime ore. Ma le parole del procuratore D’Angelo, che ha parlato di gente che non ha alternativa al mondo della droga, suonano come una sconfitta: possiamo vincere qualche battaglia, ha spiegato D’Angelo, ma stiamo rischiando di perdere la guerra. Molte zone della città, troppe, sono nelle mani della piccola delinquenza e degli spacciatori.