Una vicenda che si è trascinata per alcuni decenni. Le case e le masserie che sorgono sull’area archeologica di Altilia passano alla gestione diretta del Parco, come patrimonio storico artistico.
L’accordo è stato raggiunto tra l’Agenzia del Demanio e la Direzione regionale dei Musei del Molise. Le costruzioni sono diventate parte integrante del sito, considerate un raro esempio in Italia di architettura storica e archeologica inserita in un contesto naturale di pregio.
Ma questo, in un passato non molto lontano, dava ad Altilia un aspetto piuttosto agreste, con le greggi e le mandrie al pascolo in mezzo al Decumano o alla Basilica del Foro, anche se proprio una delle porte era il passaggio della transumanza.
Con la firma del protocollo, si aprono nuovi scenari per il sito.
Tra gli scenari possibili anche musei e maggiore rilievo all’architettura militare
Anche l’Agenzia del Demanio ha sottolineato il valore dell’accordo
che prevede il passaggio di undici immobili situati nel perimetro dell’antica città di Saepinum, per un totale di circa 1.300 mq
Ma il protocollo firmato apre anche la strada per completare il percorso burocratico degli espropri di un’altra sessantina di beni immobili tra terreni e fabbricati e arrivare il prima possibile al pieno possesso del Parco dell’area, per dare ad Altilia il marchio doc di un sito archeologico di epoca sannitico-romana.