Sono passati venti giorni dal giorno del giudizio e il giorno del giudizio è stato quello nel corso del quale, lo scorso 23 ottobre, la Sezione di Controllo della Corte dei Conti del Molise ha dato parere negativo circa la parifica del rendiconto di Bilancio 2022. Un giudizio ritenuto da vari commentatori particolarmente severo, laddove ad esempio come nel caso dell’Arpa, l’Agenzia regionale per i controlli ambientali, fa risalire addirittura al 2014 le possibili irregolarità. Sta di fatto che da allora sulla questione è calato un silenzio pesante dal quale sono trapelate a mezzavoce due strade: la prima è quella di proporre ricorso alle Sezioni riunite della Corte dei Conti contro la pronuncia della Sezione regionale del Molise; la seconda, invece, è quella che va verso la correzione delle poste contabili così come vaticinata dalla magistratura contabile locale. Questa, la seconda, ad una condizione: che i conti siano correggibili. Cosa difficilissima. Per correggere i conti e far funzionare la macchina amministrativa occorrono soldi e soldi non ce ne sono, salvo che non vi sia un intervento pesante dello Stato che metta mano al portafogli e sani una parte del disavanzo di circa 560 milioni di euro che pesa sulla Regione.
Rispetto a questo quadro d’insieme la strada possibile pare essere quella mediana: correggere una parte dei conti del 2022 e proporre ricorso per la parte restante. Nel frattempo approvare il rendiconto 2023 per tentare una ricucitura di tutte le parti strappate di un quadro contabile la cui compromissione arriva da lontano. Insieme a tutto questo, la chiave di volta potrà essere l’intervento romano per ottenere una iniezione di liquidità. Indiscrezioni parlano di un Presidente, Roberti, al lavoro su una somma straordinaria da introitare grazie al Governo nazionale. Se a questo punto le tessere di un complicatissimo mosaico dovessero collimare, finalmente la strada di una ripresa concreta sarebbe a portata di mano. Tutto questo in attesa che si metta mano al futuro dei conti, futuro che si chiama bilancio di previsione 2025 e che dovrebbe essere approvato entro il 31 dicembre di quest’anno.