Tre giorni per ragionare sull’intelligenza artificiale, da vari punti di vista, senza farne una apologia ma senza neanche demonizzarla. E che cosa meglio della filosofia può fare ciò, come pensiero critico per eccellenza che si interroga sulle vicende umane e pone quesiti su cui meditare. Molto stimolante l’argomento scelto dal Comune di Campobasso- in primis dall’assessore alla Cultura Adele Fraracci e dalla commissione alla materia- per il primo festival della Filosofia, evento già consolidato in molte realtà italiane, e che si terrà a Campobasso fino al 22 novembre.
Il Festival della Filosofia alla prima edizione già si preannuncia un successo: la sala da 250 posti è già sold out per le 3 giornate. Segno che l’argomento è di estrema attualità e interesse.
L’intelligenza artificiale renderà i paesi poveri del mondo più poveri, rubando lavoro a chi già è in difficoltà? Ci si è chiesto in questo primo appuntamento dal titolo: “Intelligenza artificiale nello sviluppo del pensiero etico, politico, nella comunicazione”. Oppure: l’intelligenza artificiale è una specie di Deus ex machina che va a risolvere quello che l’umanità non sa risolvere? E se l’intelligenza artificiale sarà gestita da chi ha il potere economico e politico, quale saranno i risvolti per il mondo intero? Su questi quesiti hanno ragionato con gli studenti delle scuole di Campobasso e Termoli gli intervenuti: i professori Stefano De Luca, Enzo Di Nuoscio, Michele Laurenzana. Antonio Di Chiro, il presidente dell’ordine dei giornalisti Vincenzo Cimino, la presidente della fondazione Molise Cultura, Antonella Presutti.
