Involucri, di carta, di plastica, di alluminio. Non c’è alimento, oggi, che non sia imballato, imbustato, conservato in qualche contenitore. Il risultato è che nelle case l’accumulo di immondizia è diventato un problema.
Lo rivela anche il rapporto di Cittadinanzaattiva, secondo il quale ogni molisano produce in media 374 chili di rifiuti all’anno.
Ma quanto costa in Molise produrre immondizia?
Nel 2024 a Campobasso l’accumulo pro capite di rifiuti è stato di 405 chili in un anno. Poco più di un chilo e cento al giorno. Costati 290 euro pagati al Comune sotto forma di Tari, la tassa sui rifiuti.
A Isernia, invece, i cittadini godono di un trattamento migliore: producono più immondizia, rispetto al capoluogo di regione, 445 chili all’anno e pagano 218 euro di tasse 72 euro meno rispetto a Campobasso.
In Molise la media della Tari è di 254 euro, mentre la media dei rifiuti è di 374 chili per ogni cittadino.
Campobasso dà un cattivo esempio anche sotto il profilo della raccolta differenziata.
Il fatto che la stragrande maggioranza delle famiglie, più di otto su dieci, si dichiari sensibile al riciclo dei rifiuti e quasi il 90 per cento affermi di impegnarsi nel differenziarli, non corrisponde ai risultati effettivi.
A Campobasso la raccolta differenziata avviene per il 44 per cento del totale dei rifiuti a Isernia il 48 per cento. Sono i piccoli comuni a far salire la media che in Molise supera il 58 per cento.
Le principali difficoltà sembrano derivare dalla scarsa chiarezza sulla composizione dei materiali di imballaggio per oltre la metà degli intervistati, ma anche dalla gestione inadeguata del servizio. Anche l’assenza degli incentivi su chi è più corretto di altri nel riciclare i rifiuti viene indicata come un dissuasore.
Solo cinque famiglie su dieci sono orientate a comprare prodotti sfusi per ridurre gli imballaggi.
Intanto, sul tema ambiente, ultima ordinanza della sindaca di Campobasso che ha invitato chi festeggia compleanni o altro a piantare alberi e non usare palloncini e lanterne cinesi da liberare in aria. Chi lo fa rischia di incorrere in sanzioni che vanno da 25 a 250 euro.