Una cascata di capelli biondi a fare da cornice ai suoi occhi verdi. Era bella, Romina. E soprattutto aveva ancora una vita davanti. Lei è diventata uno dei simboli della lotta per eliminare la violenza contro le donne. Uccisa dall’ex fidanzato con 14 coltellate, l’ultimo fendente al cuore non le ha lasciato scampo.
La furia del suo carnefice, che fino a qualche momento prima le aveva detto di amarla, è il sintomo, hanno scritto i giudici di primo grado, dell’accanimento e del desiderio consapevole di annientamento di Romina, abbandonata al suo destino in piena agonia.
Quando lei si è accasciata, Pietro Ialongo ha parzialmente lavato le tracce del delitto ed è fuggito. Le diverse giustificazioni, il tentativo di buttarsi in mare a Sabaudia, sono solo il paravento alla personalità narcisistica e ossessiva dell’imputato.
I giudici di primo grado della Corte d’Assise d’Assise di Frosinone hanno scritto nelle motivazioni che Ialongo era pienamente capace di comprendere il significato delle proprie azioni e di volere la morte della ragazza.
Per Romina, quella doveva essere l’ultima sera a Frosinone, dove lavorava come commessa in una profumeria. Aveva scelto di troncare quella relazione malata, fatta di pressioni e gelosia, di litigi e discussioni. Sarebbe tornata, il giorno dopo, a Cerro al Volturno, il suo paese di nascita. Ma nessuno, a Cerro si sarebbe immaginato di vederla tornare in un una bara, a soli 36 anni.
Pietro Ialongo in primo grado è stato condannato a 24 anni di carcere. Gli avvocati della parte civile hanno impugnato la sentenza e il nuovo processo è fissato il 17 dicembre davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Roma.
La storia di Romina, la bellissima ragazza molisana dai capelli biondi, uccisa dal suo fidanzato sarà trattata stasera da Amore Criminale, la trasmissione condotta da Irene Pivetti in onda su Raitre.