Il mondo dell’automotive sta vivendo un momento di grande difficoltà, rimbombano le parole del ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che parla di collasso e di bollettino di guerra, della necessità di cambiare la politica industriale europea.
In estrema sintesi e in parole povere queste affermazioni spiegano la richiesta di una transizione green graduale preservando l’attuale produzione e occupazione.
I nuovi limiti delle emissioni di anidride carbonica proposti provocheranno inevitabilmente la scelta dei produttori di fermare la costruzione di determinati motori. E questo anche i sindacati vogliono che sia evitato.
Di pari passo bisogna creare le condizioni per incentivare il mercato dell’elettrico che vive una profonda crisi e nel contempo preservare al momento la produzione dei motori.
Cala pennella quindi il discorso gigafactory di Termoli, che per i sindacati resta un progetto importante.
Intanto nella fabbrica di Termoli dal 21 dicembre al 2 gennaio, la produzione sarà sospesa per la pausa natalizia, mentre, dal 16 al 21 dicembre, è già prevista la cassa integrazione per circa 400 operai dei reparti motori Gse e V6.
Dal 16 novembre scorso, quasi 900 lavoratori sono coinvolti in un contratto di solidarietà che proseguirà fino al 1 agosto 2025.
