Gli autisti del trasporto pubblico hanno deciso di non fermarsi alle fermate in 5 punti sulla Bifernina, da Guglionesi fino a Ingotte. “Non sono sicure, come in gran parte della regione e le multe che il nuovo codice della strada prevede le paghiamo noi e le responsabilità, se succede qualcosa, sono nostre” dicono molti di loro, in presidio davanti alla sede della Giunta regionale. Una protesta organizzata da Cgil, Faisa-Cisal, Cisl e Ugl. “Una situazione assurda quella delle fermate non sicure, con l’azienda per cui lavoriamo che annuncia sanzioni disciplinari i per chi non si ferma. Un paradosso: ci sanzionano perché rispettiamo il Codice della strada” affermano i sindacalisti e i lavoratori.
“Chiediamo interventi immediati” continuano. Presenti al sit-in anche i consiglieri regionali del Pd che hanno presentato un’interpellanza ai presidenti di Regione e Consiglio regionale, affinchè si trovi una soluzione.
A parlare con i lavoratori e i sindacalisti è sceso il Consigliere delegato ai Trasporti Roberto Di Pardo: “siamo consapevoli della situazione e ci siamo già mossi da giovedì, con un verbale firmato con i sindacati. Con Anas stiamo trovando la soluzione per intervenire, anche con rilevati provvisori per mettere in sicurezza”.
Oggi non sono mancati problemi e disagi, ad esempio al bivio di Guardialfiera. L’autobus non si è fermato provocando le proteste di pendolari scesi nello spiazzo del distributore di carburante. Il sindaco del paese, Tozzi, ha scritto a Sati, Prefettura e Regione per sottolineare i problemi e sollecitare soluzioni immediate.
I sindacati presenti al sit-in hanno sollevato anche alte problematiche del trasporto pubblico: un contratto da rinnovare, fermo alla fine degli anni ’80, salari bassi, mezzi non sicuri, stipendi Atm in ritardo.
”La Regione eroga alle 4 maggiori aziende di trasporto molisane 10 milioni all’anno, ma i soldi che spettano ai dipendenti non sono mai arrivati nelle tasche dei lavoratori. La Guardia di Finanza ha accertato un danno erariale di 23 milioni e il mancato pagamento degli stipendi è assolutamente ingiustificato” rimarcano i sindacati in attesa del rinnovo contrattuale nazionale.
“Abbiamo fatto l’informativa sulla Gazzetta Ufficiale – ha spiegato Di Pardo – per il nuovo Bando di Gara ed è arrivato il momento di guardare al futuro. Abbiamo delle corse su cui viaggia una sola persona. Guardiamo anche quanto fatto da altre regioni per capire se possibile applicare lo stesso comportamento anche da noi. Non si può andare avanti così, così come non è possibile che esista ancora un contratto datato 1989”.