“Pietro Di Giacomo non è stato soltanto un brillante magistrato e un politico capace, ma anche e soprattutto un esempio di impegno civico al servizio della propria terra e dei valori su cui si fonda il nostro essere orgogliosamente molisani”: così Aldo Patriciello, parlamentare europeo e coordinatore regionale della Lega, ha commentato l’intitolazione del piazzale del Parco stazione alla memoria dell’Onorevole Pietro Di Giacomo.
“Intitolare alla sua memoria un piccolo pezzo della città di Isernia – ha detto – credo sia il giusto riconoscimento per colui che è stato uno dei “padri fondatori” della Provincia pentra. A Pietro Di Giacomo e alla sua lungimirante azione politica, infatti, dobbiamo la presentazione della proposta di legge – nell’agosto del 1954 – per l’istituzione della provincia di Isernia: un’iniziativa che non fu certo il frutto di una mera rivendicazione di campanile, ma che anzi fu il punto di incontro di una miriade di sollecitazioni provenienti da svariati ambiti del consesso cittadino.
Solo una figura di grande spessore umano e intellettuale come Pietro Di Giacomo – ha continuato l’europarlamentare – poteva essere capace di mettere insieme tali rivendicazioni ed incanalarne in un processo politico che porterà anni dopo alla realizzazione di un sogno per tantissimi cittadini. Ciò che è stata Isernia e i Comuni della sua provincia negli anni passati e ciò che sarà nel futuro è il frutto di quelle scelte e della determinazione nel portarle a compimento. Scelte che Di Giacomo ha reso un percorso condiviso, un atto pubblico, una rivendicazione collettiva: la sua azione politica nel campo sociale e nel solidarismo liberale lo hanno reso un punto di riferimento imprescindibile, non solo in quegli anni ma anche in quelli a venire.
Pietro Di Giacomo è stato da sempre sensibile e attento interprete delle esigenze dei suoi conterranei e vicino alle aspirazioni dei giovani: la sua politica – ha concluso Patriciello – è stata strumento di lotta politica per affermare i diritti e per consentire un crescente sviluppo economico e culturale non solo della provincia di Isernia, ma dell’intero Molise”.