di Agostino Rocco*
Ma come si vive davvero in Molise, bene, male o malissimo? Certo è che deficit nella Sanità, trasporti difficoltosi e carenze idriche gravi ci stanno complicando l’esistenza. Le statistiche sulla qualità della vita dicono che in Molise si sta male, secondo i parametri adoperati per la valutazione globale: reddito, situazione abitativa, salute, qualità dell’ambiente, sicurezza personale, svaghi ecc. Ci ritroviamo perciò in fondo alla classifica nazionale, in quadro d’insieme comunque falso perché tiene in poco conto elementi che andrebbero valutati diversamente, come l’assenza di volumi di traffico disturbanti, un’aria pulita ovunque, il tasso di criminalità basso, un ambiente naturale d’eccellenza a due passi da casa.
Ma i veri problemi dei molisani sono tre. In primis, un comparto sanitario sotto sforzo per il debito di bilancio impossibile fino ad oggi da colmare, ora in presenza di alcune nuove iniziative per ripianarlo, debito per il quale si pagano tasse (Irpef) più alte d’Italia, e che obbliga a scelte e tagli dolorosi per non aggravare la situazione. Poi i trasporti, con una rete ferroviaria sempre bloccata dai lavori-lumaca per l’elettrificazione della tratta Venafro/Termoli, con una sciagurata gestione di Ferrovie che relega la nostra ormai unica linea in fondo alle priorità, tristemente famosi i viaggi dal Binario 21bis di Termini verso Cassino/Rocca d’Evandro, con i malcapitati passeggeri in balia di guasti, ritardi vergognosi e disservizi a catena.
Infine il nuovissimo maxi problema, l’acqua. Ne dovremmo avere tanta, e in effetti l’abbiamo, ma le regioni confinanti se ne sono appropriate mentre i nostri rubinetti sono asciutti per metà giornata ed emergono strane situazioni per esose fatture mai pagate all’ Enel, che non darebbe più energia alle stazioni di pompaggio.Non era solo un problema di carenza idrica, dunque ,ma anche di soldi. Molise Acque non aveva fondi per pagare l’Enel ed attivare così le pompe di sollevamento per il prelievo dell’acqua dai serbatoi, come ha denunciato la sindaca di Campobasso Marialuisa Forte. Qui qualcuno bara, ci prendono in giro, e non è questione di Destra o Sinistra, bensì di normale amministrazione della cosa pubblica. Che in Molise non è affatto normale, costringendo i trecentomila molisani ad arrangiarsi, tra file d’attesa secolari per una tac, viaggi alla Indiana Jones e caccavelle e bottiglioni per non morire anche di sete.
*Giornalista