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domenica, Dicembre 22, 2024

Apertura diocesana Anno Giubilare a Termoli e Larino

EvidenzaApertura diocesana Anno Giubilare a Termoli e Larino

Come stabilito nella Bolla di indizione, dopo l’Apertura dell’Anno Santo che il Santo Padre farà il 24 dicembre prossimo, nella Basilica di San Pietro a Roma, per la Chiesa Universale, domenica 29 dicembre con una Solenne Concelebrazione, in ogni Diocesi, verrà aperto il cammino giubilare. La diocesi di Termoli-Larino ha convenuto di farlo in due momenti: il 29 dicembre prossimo nella Cattedrale di Termoli e il 31 dicembre nella Concattedrale di Larino.

Domenica 29 dicembre, alle ore 17, ritrovo presso la Chiesa di San Timoteo a Termoli. Si prosegue in processione verso la Cattedrale per la Solenne Concelebrazione. 

Martedì 31 dicembre, alle ore 17, ritrovo presso la Chiesa di Santa Maria della Pietà a Larino. Si prosegue in processione verso la Concattedrale per la Solenne Concelebrazione.

Tutti sono invitati a prendere parte a questi momenti di grazia per l’intera comunità.

“Il Natale di quest’anno – afferma Mons. Gianfranco De Luca – ci apre alla gioia del Giubileo che Papa Francesco ha indetto per tutta la cristianità come segno e testimonianza di speranza per un mondo lacerato e confuso. Dio è quel bambino che contempliamo nella grotta di Betlemme, proprio questo fatto ci dice che Lui è dentro la nostra storia personale, dentro le vicende assurde e contradditorie del nostro tempo, non come giudice e per condannare, ma per condividere, assumere e aprire al nuovo che solo Lui può offrire. Un anno di Grazia per la nostra vita personale e per l’intera umanità. Una possibilità di vita rinnovata, di relazioni veramente fraterne e di pace per tutti gli uomini amati dal Signore. 

La Provvidenza – aggiunge Mons. De Luca – mi concede di aprire per voi e di iniziare con voi questo anno giubilare, e questo è fonte di gioia e consolazione per me che entro, con il cammino giubilare, nell’ultimo tratto della mia esistenza terrena. Accade con voi, popolo che l’Eterno Padre mi ha chiamato a servire come vescovo in questi ultimi diciotto anni e costituisce per me un segno della premura e della tenerezza del Padre. Entriamo in questo tempo di Grazia del Signore in unità profonda, come Popolo santo di Dio che confessa di aver creduto all’Amore che il Padre ha per ciascuno di noi e per ogni essere umano e, riconosciuto e accolto questo Amore, vuole testimoniarlo nella storia e nel territorio che abita”.

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