La politica chiude i battenti e manda in soffitta il 2024. Ultimo atto del Consiglio regionale, è stata l’approvazione di una serie di atti e documenti contabili necessari a chiudere un pregresso che sin dalla prima ora ha frenato l’attività amministrativa dell’ente. Sono trascorsi 18 mesi dall’insediamento dell’amministrazione Roberti e l’obiettivo del riordino dei conti pubblici appare incanalarsi verso una soluzione.
Sul fronte della contesa tra coalizioni la partita alle amministrative di giugno e finita, apparentemente, con un sostanziale pareggio tra centrodestra e centrosinistra. I primi si sono aggiudicati Termoli dove è stato eletto sindaco, Nico Balice, fedelissimo del Presidente della Regione, Roberti, mentre a Campobasso la partita è andata al centrosinistra, che ha pescato l’asso già da marzo quando l’ex senatore del PD, Roberto Ruta, ha pescato il jolly offrendo al capoluogo la candidatura di Marialuisa Forte, un volto nuovo proveniente dalla scuola. Dall’altra parte il centrodestra invece si è avvitato per mesi in una spirale senza fine sino ad arrivare all’ultimo minuto utile per individuare nell’avvocato Aldo De Benetittis la candidatura di coalizione. Ne è venuto fuori al primo turno un risultato che ha premiato il centrodestra con la maggioranza in consiglio ma il risultato è stato insufficiente alla vittoria al primo turno. Al ballottaggio la vittoria è stata per Marialuisa Forte e la possibilità che si determinasse la presenza di un sindaco di un segno e la maggioranza in consiglio di un altro, si è subito risolata alla prima riunione dell’assise con due consiglieri eletti nel centrodestra Varra e Madonna, passati all’altra sponda. Il centrodestra ha così perso, senza colpa alcuna per Aldo De Benedittis, una partita che tutti davano per vinta.
Vanno ricordate anche la visita di Giorgia Meloni il 25 marzo in Molise, per la firma del patto di sviluppo e coesione e la riconferma Strasburgo e Bruxelles dell’eurodeputato Aldo Patriciello, passato da Forza Italia alla Lega di Salvini.
Da segnalare, infine, la vicenda delle due provincie, Campobasso e Isernia, che hanno cambiato dopo i Consigli, anche i presidenti. A Campobasso l’ha spuntata il sindaco di Larino, Pino Puchetti, uno di sinistra al quale la sinistra o parte di essa ha remato contro; a Isernia ha prevalso il sindaco di Agnone, Daniele Saia, socialista e nome di punta del centrosinistra.
L’anno che verrà è gravido, più di altre, di una incognita: quella che riguarda il futuro dell’ex stabilimento Fiat di Termoli, oggi Stellantis. Il 2025 segnerà il destino di migliaia di operai, delle loro famiglie e dell’indotto. Su questo la politica dovrà farsi trovare pronta e, soprattutto, unita.