In una gremita sala del Polifunzionale del centro trignino, si e’ tenuta la presentazione del libro del prof. Tullio Farina “Raccolta confidenziale di termini dialettali di Trivento”. Come sottolineato nell’introduzione della dott.ssa Giulia Vasile che ha moderato l’incontro, questo testo è di tenore diverso rispetto al precedente, poichè l’autore ha coinvolto emotivamente i lettori ripercorrendo la storia di personaggi ed amici triventini indimenticabili, con questa ultima e piacevole fatica letteraria, si è occupato, invece, dell’antica e sempre verde lingua dialettale di Trivento; sullo sfondo e al centro di tutto sempre l’amore sconfinato per il suo paese.
A fare da padrone di casa il sindaco del Comune di Trivento, Luigi Pavone, che, nei saluti iniziali ha ringraziato il prof. Farina per essere il custode della lingua e delle tradizioni triventine e anche per aver fornito una prima opera di raccolta dei termini dialettali, insieme all’ampia opera di ricerca che sta elaborando il maestro Liberatore. A seguire è stata rimarcata la sinergia sempre più virtuosa tra l’amministrazione comunale e la Pro Loco Terventum, in particolar modo per quello che riguarda la promozione culturale del territorio. A seguire proprio i saluti della Dott.ssa Iole Panzetti, presidente della Pro loco, che nel suo emozionante intervento, ha evidenziato il valore dell’insegnamento della lingua italiana che può essere reso più efficace, anche attingendo alle espressioni dialettali come spesso faceva in classe il prof. Farina di cui è stata alunna; tra i ricordi legati alla fondamentale formazione educativa scolastica non sono mancati riferimenti ai siparietti divertentissimi della quotidianità in aula. Sindaco e Presidente si sono poi cimentati in un delizioso dialogo in triventino a testimonianza di quanto alcune espressioni siano molto più sintetiche ed efficaci in dialetto.
Ospite del dibattito il Prof. Franco Capone, che, in due momenti storici diversi, è stato dirigente scolastico dell’attuale Istituto Omnicomprensivo e amico dell’autore, partendo proprio dalla storia di Trivento, ha tratteggiato approfonditamente la struttura dell’opera; oggi cultore anch’egli della lingua locale, ha parlato delle influenze soprattutto francesi e spagnole che si possono trovare, nei tratti comuni e quelli differenti tra la parlata locale di Trivento e quelle della provincia di Isernia, ha inframmezzare l’intervento, le poesie e gli estratti teatrali del dott. Nicola Ciarlante, brillante attore per passione, che ha allietato la platea recitando in dialetto di Isernia La dissertazione di Capone è andata oltre perché, come evidenziato dalla dott.ssa Vasile. oggi bisogna essere cittadini del mondo, quindi aperti alle lingue straniere e a chi arriva da lontano: una fonte di costante arricchimento, come dimostra la generosa presenza, anche nella nostra comunità, di giovani argentini, tanto cari al prof. Farina. L’accurata prefazione del libro è stata curata dal Dott. Rino Capone.
Nell’ultima parte della presentazione la parola all’autore che ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla pubblicazione del libro e ha parlato della finalità più importante dell’opera, proprio preservare il valore del dialetto come lingua degli antenati che altrimenti come patrimonio potrebbe scomparire se non lo si coltiva e scolpisce nella memoria, in un momento in cui la lingua muta ancora più velocemente. Il libro è stato, infatti, dedicato ai nipotini, ai figli, a tutti i giovani e all’amico Vincenzo Sebastiano, che vive in America e con il quale il prof. Farina ha mantenuto un profondo legame, e rappresentativo di tutti gli italiani residenti all’estero. Il dialetto, quindi, come linguaggio degli avi, tanto prezioso, che segna il legame profondo e indissolubile con il passato.