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mercoledì, Gennaio 8, 2025

Centro storico Campobasso, Associazione Cultura e Solidarietà: “Maturi i tempi per costruire un nuovo modo di fare città”

AttualitàCentro storico Campobasso, Associazione Cultura e Solidarietà: "Maturi i tempi per costruire un nuovo modo di fare città"

“Non possiamo continuare ad assistere alla desertificazione commerciale del centro storico di Campobasso che coincide con il suo destino di inesorabile agonia. Bisogna agire in fretta per la rigenerazione urbana come un processo che non riguarda solo la riqualificazione fisica delle città ma contribuisce, attraverso politiche integrate, a costruire luoghi di benessere e a sostenere e
rinnovare il sistema economico urbano, puntando sulla prossimità, sui servizi, sullo spazio pubblico, sulla mobilità, sulle connessioni con gli ambienti naturali, sulla cultura, sulla socialità e sulla
coesione delle comunità dei quartieri”. A sostenerlo è il presidente dell’Associazione Cultura e Solidarietà Aldo Di Giacomo ricordando i numeri “impietosi” dell’Osservatorio sulla demografia d’impresa (Ufficio Studi di Confcommercio): a Campobasso soffre il commercio al dettaglio con un saldo negativo di imprese (-87) tra il 2019 e il 2022, tra cui 35 nel centro storico, 52 nel resto della
città. In crescita nel centro storico le attività come alberghi, bar e ristoranti con un saldo positivo di 10 imprese ma sono state 7 quelle che hanno chiuso i battenti nel resto della città. Per Di Giacomo “il primo passo di rinascita è l’attuazione del “Piano integrato di sviluppo strategico per il centro storico di Campobasso” votato come atto bipartisan in Consiglio Comunale a settembre. Sono dunque maturi i tempi per costruire un nuovo modo di fare città che prenda avvio dall’esperienza concreta e quotidiana vissuta dagli operatori economici e dai cittadini. Per farlo è indispensabile condividere in primo luogo con commercianti e loro associazioni, residenti del centro, associazioni culturali, un piano di servizi, che comprenda i trasporti, la mobilità cittadina, i parcheggi. In una parola, si tratta di far tornare la voglia ai cittadini di frequentare il centro e di far sopravvivere attività che non solo rappresentano lavoro ma anche elementi di socialità. Da tempo inoltre l’Associazione- conclude Di Giacomo -condivide la necessità di ripristinare una sezione di Polizia Municipale all’interno del Centro Storico non solo come deterrente continuo a forme delinquenziali ormai giornaliere, ma come controllo territoriale ordinario volto alla repressione di fenomeni di
violenza e vandalismo non più tollerabili”.

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