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mercoledì, Gennaio 8, 2025

La “Fornai Ricci” esalta il Molise a “Mastro panettone 2024”

AttualitàLa “Fornai Ricci” esalta il Molise a “Mastro panettone 2024”

Mastro Panettone 2024, il concorso accreditato e organizzato da “Goloasi”, che premia di panettoni e pandori più buoni dell’anno, ha visto primeggiare, come ormai da molte edizioni, Mattia Ricci figlio d’arte della famiglia di Montaquila dei “Fornai Ricci”. Ha partecipato con un doppio lievitato artigianale tradizionale.

Una storia lunga anni che oggi fa incetta di premi e sempre più onora l’eccellente qualità dei prodotti molisani. I panettoni all’olio evo o alle deliziose creme, assegnano al palato lo scettro del gusto cancellando l’amaro di una vita che sempre più frenetica, porta esso a correre verso l’ozio delle papille gustative riducendo l’onere del sapore alla semplice condizione di irriverenza all’idillio. L’ottava edizione ha visto in finale solo sedici delle centinaia di concorrenti e tra i prescelti non poteva mancare il Molise. Artigiani, che della rete tra aziende sposano il profilo e si fanno carico del contenuto, propongono raffinata condizione di professionalità, coerenza, dedizione, innovazione, promozione e continua formazione. Quest’anno la ricerca è stata l’arma vincente e la sfida, al cospetto di una giuria di super esperti quali Giuseppe Mancini, Claudio Gatti, Marco De Vivo, Pietro Netti, Francesco Borioli, Carmen Vecchione e Eustachio Sapone, seduti sugli scranni di una Bari splendida e baciata dal sole, dopo aver essi attentamente esaminato e valutato i dolci pervenuti secondo vari criteri, come l’aspetto estetico e le caratteristiche olfattive e tattili, prima di procedere alla degustazione alla cieca, ha prodotto frutti succulenti. Né vincitori né vinti ma solo applausi a scena aperta per l’operosità e l’eccellenza italiana nel mondo. Il made in Italy sempre più esaltante, sempre più ricercato, sempre più apprezzato. In quel made in Italy il Molise è al centro. Un centro che rispecchia e esalta la biodiversità, la logica, la maestria, e non ultimo l’estro che rende grande una regione spesso lasciata al caso, spesso additata di non esistere. L’artigianato vivo, quello che lascia il segno e garantisce speranze di “restanza”, quello che dimenticato nel tempo da politiche sempre meno vicine alla gente che lavora, non demorde, getta sul banco l’asso di danari e combatte per conservare identità e tradizionalista operosità, ha la necessità di una legge che tutela il tramando e non dimentica i fasti di un passato sempre più lontano, sempre più restio al ritorno. Tornando al concorso, viste le presenze illustri e le grandi firme gastronomiche, Mattia ha partecipato con un doppio lievitato artigianale tradizionale che ha letteralmente condito di profumi sia l’olfatto della giuria che quello dell’intera platea assisa a sognar l’infinito. Sedici trionfatori con un vincitore a portar alto lo scettro della categoria, che per la cronaca è risultato Antonio Ventieri di Capaccio-Paestum. Una menzione particolare alla premiata ditta “Fornai Ricci” è arrivata da Giuseppe Mancini, decano e giurato di alta scuola che nel riconoscere l’eccellente professionalità del patisseur Mattia ha esaltato modestia e carattere, spesso non in capo a chi di premi fa incetta. Il Molise è una regione dalle enormi potenzialità grazie a chi ancora crede di essere orgogliosamente regionalisti. In barba a chi vorrebbe stracciare l’unità di una piccola parte di essa e unirla all’Abruzzo, risposta migliore non poteva che essere dettata dal campo e non dalla scrivania di comando.

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