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giovedì, Gennaio 9, 2025

Automotive in crisi, il 5 febbraio mobilitazione a Bruxelles

AperturaAutomotive in crisi, il 5 febbraio mobilitazione a Bruxelles

La Commissione Europea multerà le case automobilistiche che non rispetteranno i nuovi limiti di emissione scattati nel 2025. Nessun dietrofront, almeno per il momento. In sostanza le case potranno continuare a vendere vetture benzina e diesel ma per restare nei limiti dovranno aumentare la quota di veicoli ibridi ed elettrici.
Ecco che Stellantis e altri costruttori come Toyota, Mazda e Ford hanno comunicato alla Commissione europea l’intenzione di accordarsi con Tesla: vorranno bilanciare le loro emissioni in eccesso con quelle di Tesla che, vendendo solo veicoli elettrici, sono pari a zero. Ma la stessa Tesla non svolgerà gratis questo ruolo. Gli altri gruppi dovranno infatti pagarle i cosiddetti certificati di emissione. L’entrata in vigore della nuova normativa europea che prevede pesanti sanzioni per le aziende che non rispetteranno i parametri ambientali richiesti è una misura che seppur necessaria da un lato per affrontare le sfide climatiche, rappresenta una forte pressione economica per le imprese automotive e genera inevitabili ripercussioni sui lavoratori e sull’intero indotto.
I sindacati ritengono inaccettabile che i costi di questa transizione vengano scaricati esclusivamente sui lavoratori, già provati da anni di sacrifici e incertezze. Il 5 febbraio una grande mobilitazione davanti al Parlamento Europeo a Bruxelles. L’obiettivo è far sentire la voce di chi, ogni giorno, costruisce il futuro dell’industria europea. Le parti sociali chiedono alle istituzioni un piano di transizione equo e sostenibile.
Sulla realizzazione della gigafactory a Termoli regna ancora l’incertezza e i rappresentanti sindacali arrabbiati partieranno per Bruxelles anche dalla città adriatica.

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