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giovedì, Gennaio 9, 2025

Crisi automotive: mobilitazione sindacale a Bruxelles il 5 febbraio.Sarà presente anche il Molise

AttualitàCrisi automotive: mobilitazione sindacale a Bruxelles il 5 febbraio.Sarà presente anche il Molise

Il 2025 si apre con prospettive difficili per il settore automotive, già duramente colpito da una crisi strutturale negli ultimi anni.

Da gennaio, infatti, entra in vigore la nuova normativa europea che prevede pesanti sanzioni per le aziende che non rispetteranno i parametri ambientali richiesti.

Questa misura, pur necessaria per affrontare le sfide climatiche, rappresenta una forte pressione economica per le imprese del comparto e genera inevitabili ripercussioni sui lavoratori e sull’intero indotto.

 “Come organizzazione sindacale- ha scritto in una nota la Uilm- riteniamo inaccettabile che i costi di questa transizione vengano scaricati esclusivamente sui lavoratori, già provati da anni di sacrifici e incertezze. Il caso del Molise ne è un esempio emblematico: il progetto della Gigafactory a Termoli, che dovrebbe rappresentare una svolta per il territorio, vive ancora in uno stato di incertezza, rallentando le prospettive di sviluppo e occupazione. È essenziale che le istituzioni garantiscano non solo il rispetto dei tempi, ma anche il coinvolgimento diretto dei lavoratori e delle comunità locali.”

 “Per questa ragione – hanno fatto sapere- il 5 febbraio 2025, ci mobiliteremo con una grande manifestazione davanti al Parlamento Europeo a Bruxelles. L’obiettivo è far sentire la voce di chi, ogni giorno, costruisce il futuro dell’industria europea e chiedere alle istituzioni un piano di transizione equo e sostenibile.

 All’iniziativa parteciperà anche una delegazione della UILM, e dal Molise ci sarà una testimonianza importante in questa battaglia, a dimostrazione del coinvolgimento diretto del nostro territorio in questa sfida cruciale per il futuro dell’industria automobilistica.

 Invitiamo i media a seguire questa mobilitazione per raccontare una realtà che riguarda milioni di famiglie e il futuro dell’intero continente. Chiediamo un confronto serio con le istituzioni europee affinché il 2025 non diventi un anno di ulteriore crisi ma un punto di partenza per un modello industriale più giusto e inclusivo.”

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