“In un mondo nel quale i conflitti continuano a generare massicci spostamenti di popolazione, la sfida è quella di trasformare il nomadismo forzato da tragedia umanitaria a opportunità di rinnovamento sociale e culturale”. E’ questo uno dei pensieri alla base di Molichrom, il festival internazionale di fotografia nomade che si terrà all’interno del palazzo GIL di Campobasso fino al 16 febbraio.
Il festival, che ospiterà mostre, talk e workshop, si conferma uno degli eventi d’arte più significativi del Molise ed è già alla sua quarta edizione curata dal direttore artistico Eolo Perfido.
Primo appuntamento del festival, l’incontro con il fotoreporter Alessio Romenzi che ha presentato la sua mostra: “L’ultimo Ballo: Vite sospese al tempo della guerra”, un susseguirsi di scatti che ci conducono nelle zone più calde del pianeta, documentando non solo gli scenari di guerra, ma soprattutto l’impatto devastante sui civili costretti all’esilio.
Il programma di questa edizione prevede il contributo di personalità di grande spessore: venerdì 10 gennaio Alessio Romenzi e il racconto della fotografia di guerra. Sabato 11, si discuterà di intelligenza artificiale con Paolo Benanti “Il Futuro della Fotografia: Etica e Creatività nell’era dell’IA”. Domenica 12 (alle ore 10.00) è prevista una passeggiata fotografica per le strade di Campobasso con Barbara di Maio e Francesca Tiboni mentre, nel pomeriggio, ci sarà il talk “Uno sguardo al femminile sulla Street Photography: Women in Street_Italy”. Martedì 14, un incontro con Tina Marinari (Amnesty international Italia) dal titolo “Crimini di guerra e contro l’umanità nella Striscia di Gaza”.
