Secondo il decreto ministeriale sulla disciplina per individuare le aree idonee a installare impianti di energia rinnovabile, le Regioni avrebbero dovuto indicare gli obiettivi energetici e definire le superfici adatte entro il primo gennaio dell’anno appena iniziato. La Coldiretti torna a chiedere a che punto sia l’elaborazione della mappatura, a tal fine, in Molise.
“La nostra regione – osserva l’associazione di categoria – stando agli ultimi dati Eurispes produce circa il doppio dell’energia che consuma, ma nonostante ciò vi sono centinaia di richieste di autorizzazioni per realizzare parchi eolici o fotovoltaici su terreni agricoli avanzate da multinazionali che offrono cifre esorbitanti agli agricoltori per l’affitto dei terreni”.
Secondo Coldiretti Molise tutto ciò distorce il mercato degli affitti e delle vendite danneggiando indirettamente molte aziende agricole. Dice di non essere contro le rinnovabili, ma al posto di mega parchi suggerisce l’utilizzo di impianti solari sui tetti o sollevati da terra che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio”.
Intanto Slow Food Basso Molise, nei giorni scorsi ha criticato L’autorizzazione arrivata alla vigilia di Natale di un nuovo impianto fotovoltaico su terreni agricoli nelle campagne di Campomarino, chiedendosi “come sia possibile che su territori fra i più fertili del Molise, dove sono possibili anche due raccolti l’anno, non si potenzino, invece, le infrastrutture per la difesa e lo sviluppo del settore agricolo”.
Energia rinnovabile, Coldiretti chiede a che punto è la mappatura regionale dei siti dove realizzare impianti
