Il rischio è che la montagna partorirà il solito topolino. La Cgil affila le armi e si prepara a dare battaglia sui tagli alle scuole, previste nel cosiddetto piano di dimensionamento.
Un provvedimento, dice il sindacato, al quale si è arrivati senza alcun confronto né con lo stesso sindacato, né con le altre componenti del tavolo istituzionale, a partire dall’Anci, l’associazione nazionale dei comuni.
La Regione, nella prossima seduta di consiglio in programma martedì, si prepara ad adottare integralmente il parere tecnico rilasciato dall’Ufficio scolastico regionale.
Se non interverranno modifiche, verrà decretata la soppressione e l’accorpamento di altri 6 istituti (quattro per la provincia di Campobasso e due per quella di Isernia).
Mentre altre Regioni stanno cercando di opporsi alla logica dei tagli alla scuola pubblica, impugnando, sospendendo o riducendo quanto previsto dalle norme nazionali (è ciò che hanno fatto in Emilia Romagna, Campania, Toscana e Umbria), in Molise ci si limita ad assecondare quanto previsto dal Governo nazionale.
In più, rilancia la Cgil, la Giunta regionale, rendendo evidente l’assoluta incapacità a programmare l’offerta formativa da parte della politica, si limita a fare proprio un parere “tecnico” dell’Ufficio Scolastico Regionale, rinunciando completamente al proprio ruolo.
Il risultato sarà la soppressione degli Istituti comprensivi di Carovilli e Ripalimosani e una semplice sommatoria di scuole con nuovi di Istituti Comprensivi da oltre mille alunni (a Termoli, Campobasso, Venafro e Isernia) e ad un Omnicomprensivo di 1300 alunni a Bojano.
Per questo il sindacato ha annunciato la presenza in Consiglio regionale martedì per manifestare il proprio dissenso ad un piano fatto solo di tagli definiti senza alcuna logica.
