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venerdì, Gennaio 17, 2025

I tornanti della storia della Diocesi di Trivento. Su TriventinaMente.it si apre il confronto “virtuale” in difesa della Curia trignina

AperturaI tornanti della storia della Diocesi di Trivento. Su TriventinaMente.it si apre il confronto “virtuale” in difesa della Curia trignina

I tornanti della storia della Diocesi di Trivento. Su TriventinaMente.it si apre il confronto “virtuale” in difesa della Curia trignina. In attesa della fiaccoltata prevista per domenica 19 gennaio 2025, con inizio alle ore 16.00 da Piazza Fontana a Trivento, si è aperta una “piazza virtuale” sul sito TriventinaMente.it, dove è stato pubblicato questo intenso e appassionato articolo che introduce la delicata questione legata alla continuità della Diocesi di Trivento, dopo la nomina di monsignor Claudio Palumbo a vescovo di Termoli-Larino, avvenuta lo scorso 7 dicembre 2024 e a firma del Santo Padre. “Antiqua et insignis appellò la Sposa di Casto un ispirato Sisto IV, mentre – nel 1474 – sognava e progettava la rinascita dell’Urbe e incaricava Baccio Pontelli di realizzare quella Cappella, scrigno della Bellezza, che prenderà il suo nome – si legge su  TriventinaMente.it – In diciassette secoli quante traversie hanno segnato le vicende della nostra Diocesi, ma il sangue di Casto, da cui è germogliata una mirabile storia di Salvezza, è sempre stato la stilla che ha alimentato ogni rinascenza. Siamo giunti all’ennesimo tornante della storia. Cosa il Signore ha scritto per noi si appaleserà nei tempi e nei modi che Lui dispone. Noi invochiamo quel Sangue sparso in Suo nome, perché ancora una volta dica Speranza, canti Futuro, sia Vita. Questi sono i sentimenti che pervadono l’anima di un intero popolo che ha – ancora e per sempre – bisogno delle braccia materne della Chiesa Triventina. Come vorremmo che anche i pastori di questo gregge, umile ma santo – chiude il pezzo su TriventinaMente – povero ma ricco di Fede, stanco ma sempre affamato di Speranza, potessero ripetere con Agostino d’Ippona: nel momento in cui mi dà timore l’essere per voi, mi consola il fatto di essere con voi. Per voi infatti sono vescovo, con voi sono cristiano. Quel nome è segno dell’incarico ricevuto, questo della grazia; quello è occasione di pericolo, questo di salvezza”.

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