In Italia quasi tutti i comuni con meno di 500 abitanti rischiano di non avere un nuovo nido e l’82% dei territori, che ad oggi non ha strutture per bambine e bambini fino ai 3 anni, continuerebbe a non averla. Questo perché non si riescono a spendere i fondi Pnrr e, se non si interviene, è possibile che si debba rinunciare a migliaia e migliaia di nuovi posti per bimbi tra 0 e 6 anni. La denuncia è della consigliera regionale Pd Alessandra Salvatore, che rimarca il rischio fallimento delle politiche di potenziamento dei servizi per l’infanzia proprio in regioni come il Molise, danneggiando soprattutto le donne lavoratrici con figli. “Il 21 gennaio prossimo arriverà in consiglio la mozione del Partito Democratico (prima firmataria Micaela Fanelli) sul taglio alle risorse per gli asili nido. La mozione era stata depositata a novembre per chiedere al presidente della Regione, Francesco Roberti, l’ impegno concreto di intraprendere ogni iniziativa utile presso il Governo per ottenere il ripristino dei Livelli essenziali delle prestazioni per i servizi all’infanzia e la garanzia del 33% dei posti disponibili negli asili nido comunali, così come originariamente previsto negli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma- dice Salvatore- non abbiamo notizie di azioni politiche del Governo regionale in tal senso, mentre sappiamo con certezza che l’Ufficio parlamentare di bilancio (organismo indipendente, che vigila sulla finanza pubblica e sulla politica economica del Governo) ha certificato preoccupanti ritardi nella realizzazione dei relativi progetti da parte dei Comuni. Gli enti locali, soprattutto del Meridione e delle aree interne, andrebbero sostenuti e non privati, come accaduto con l’ultima Finanziaria, di fondi per circa 5,6 miliardi di Euro”. Il Governo regionale, continua la consigliera Pd, se non si è attivato per ottenere maggiori risorse, dovrà ora sostenere, anche con risorse proprie, il potenziamento dei servizi all’infanzia dei Comuni molisani, che potrebbero avere difficoltà non solo ad attivarli, ma anche a mantenerli nel tempo, con il rischio di favorire nuovi e ancora più pesanti squilibri territoriali. Come Consiglieri del Partito Democratico non possiamo restare indifferenti sull’azione dell’Esecutivo Meloni, sempre più distante dagli standard europei anche per quanto riguarda i percorsi educativi di bambini e bambine, conclude Alessandra Salvatore.