“In Molise, quasi tutte le fermate del trasporto pubblico non rispettano le fondamentali norme del Codice della Strada, una realtà surreale che riflette l’influenza del clientelismo e l’assenza di controlli da parte delle autorità competenti”. E’ quanto denunciano con una nota congiunta i sindacati di categoria (Faisa Cisal, Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl Autoferro). “Le concessioni per il trasporto pubblico regionale – spiegano – sono state assegnate senza il ricorso a gare d’appalto trasparenti, permettendo alla Regione Molise di gestire il servizio secondo logiche opache. Stessa sorte è toccata alle fermate, autorizzate senza alcun rispetto per le norme di sicurezza e spesso collocate in punti pericolosi. Quasi tutte le fermate sono prive di segnaletica adeguata e illuminazione notturna, inoltre sono posizionate in luoghi pericolosi come curve, incroci o rotatorie”. Per i sindacati quindi “nonostante i rischi evidenti, le aziende di trasporto pubblico non hanno mai preso provvedimenti per segnalare l’irregolarità delle fermate”. “Questo perché nessuna azienda si metterebbe contro una Regione che gli ha affidato il trasporto pubblico
senza gara – prosegue la nota -. Di conseguenza, la parte debole del settore, l’autista, è costretta a fermarsi in luoghi vietati dalla legge e pericolosi, ed è diventata il capro espiatorio di un sistema lacunoso e con molte ombre”.
I rappresentanti dei lavoratori quindi concludono: “L’autista, in caso di incidenti, è l’unico a risponderne penalmente. Alcuni di essi, nel tentativo di porre un freno alla grave situazione, per rifiutarsi di effettuare fermate pericolose, hanno già subito ritorsioni, sanzioni disciplinari e perfino minacce di licenziamento. Questa situazione non solo mette a rischio la sicurezza stradale, ma infligge anche un pesante stress psicologico agli operatori. Nonostante le numerose segnalazioni al Prefetto e agli organi competenti, la situazione rimane immutata. Il silenzio istituzionale è sconvolgente e le ingiustizie si stanno consumando sotto lo sguardo indifferente di tutti. Le istituzioni evitano di intervenire e continuano a ignorare una crisi che mette in pericolo vite umane e mina la fiducia nella gestione pubblica. Mentre le autorità restano in silenzio, il servizio continua ad essere garantito in un clima omertoso di ingiustizia e insicurezza”.