Le ultime ventiquattro ore raccontano di un Campobasso che perde ancora. Accade a Sassari dove, almeno per un tempo, si rivede una squadra compatta ed unita e che finisce avanti la prima frazione anche con merito. Lo spartito cambia nella ripresa dove l’espulsione, causa secondo giallo di Scorza, condiziona il resto del match. I soliti errori sia sul pareggio della Torres che nasce addirittura da un fallo laterale sbagliato da Mancini e assegnato poi ai sardi oltre che da una marcatura sbagliata di Morelli. Con il secondo gol, quello di Diakitè, la Torres taglia a fette la squadra di Braglia.
I sardi vincono troppo facilmente, come già avevano fatto Pianese, Rimini e Arezzo, solo per citarne alcune. Calabrese prende un rosso sicuramente discutibile, ma è il nono in ventitre giornate. Squadra tutt’altro che tranquilla, stando a questi numeri fin troppo eloquenti. Nel finale entreranno Spalluto e Bifulco solo per onore di firma. Il primo spesso esaltato dal suo allenatore, ma sempre in teoria, mai in pratica.
A fine partita Braglia se la prende con l’arbitro per l’ennesima volta nella zona mista, ma non spiega la mancata convocazione di Prezioso che avrebbe potuto dare una mano in Sardegna, segnale di un allenatore dalle idee abbastanza confuse.
Nelle ore successive corrispondenza fitta fra dirigenza in Italia e proprietà negli Stati Uniti. Il silenzio odierno equivale ad una prosecuzione della situazione attuale. Oggi tutti in campo per gli allenamenti in vista del Gubbio. Da valutare le condizioni di D’Angelo che salterà con grande probabilità la partita di sabato insieme con gli squalificati Di Stefano, Scorza e Calabrese. La squadra sarà decimata e la partita varrà tantissimo, come tutte le altre. Quattro punti in dieci giornate ed una classifica asfittica. L’imperativo categorico è provare a sterzare, ma i film già visti quest’anno, come quello di ieri, a Sassari iniziano ad essere tanti, anzi troppi!