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giovedì, Gennaio 30, 2025

Guerra in Sudan, la Diocesi di Trivento dona 10mila euro alle popolazioni duramente colpite

AttualitàGuerra in Sudan, la Diocesi di Trivento dona 10mila euro alle popolazioni duramente colpite

Guerra in Sudan, la Diocesi di Trivento dona 10mila euro alle popolazioni duramente colpite. Domenica scorsa – fa sapere il direttore diocesano, don Alberto Conti – Papa Francesco all’Angelus ha richiamato a tutti noi la gravissima situazione che si sta vivendo il Sudan, dove guerra e fame, stanno portando la popolazione allo stremo: “Il conflitto in corso in Sudan, iniziato nell’aprile 2023, sta causando la più grave crisi umanitaria nel mondo, con conseguenze drammatiche anche nel Sud Sudan. Sono vicino alle popolazioni di entrambi i Paesi e le invito alla fraternità, alla solidarietà, ad evitare ogni sorta di violenza e a non lasciarsi strumentalizzare. Rinnovo l’appello alle parti in guerra in Sudan affinché cessino le ostilità e accettino di sedere a un tavolo di negoziati. Esorto la comunità internazionale a fare tutto il possibile per far arrivare gli aiuti umanitari necessari agli sfollati ed aiutare i belligeranti a trovare presto strade per la pace”.

La Caritas diocesana di Trivento ha già inviato un primo contributo di 10mila euro per aiutare la popolazione così duramente ferita dalle conseguenze della guerra che è una delle tante guerre dimenticate.

Per offrire il tuo  contributo  hai  a disposizione  le seguenti modalità :

 Caritas Trivento Diocesi di Trivento

IBAN: IT12 A 08189 41140 000 000 016968

BCC della Valle del Trigno – Ag. Trivento

Bollettino

C/C postale n. 10431864 intestato a Caritas Trivento

Causale: Guerra in Sudan

GUERRA IN SUDAN. CRISI UMANITARIA DI SCONVOLGENTI PROPORZIONI

Papa Francesco: “Strade di pace”. Gli interventi di Caritas Italiana. La situazione in Congo

La guerra di potere scoppiata ad aprile 2023 tra i due generali ex-alleati che dal 2021 hanno preso il potere con un colpo di stato, continua ad aggravarsi. Il conflitto, oltre ad infliggere violenze efferate alla popolazione civile, ha provocato la più grave crisi umanitaria al mondo definita dall’ONU “di sconvolgenti proporzioni”. Oltre metà della popolazione sudanese – 26,5 milioni – è in una condizione di grave carenza di cibo. Di questi oltre 8 milioni sono a un passo dalla catastrofe umanitaria. In alcune aree nel Darfur settentrionale centinaia di migliaia di persone sono già in condizioni disperate. Donne, uomini, bambini muoiono di fame.

Secondo l’UNICEF, senza un intervento immediato, 770.000 bambini sotto i cinque anni subiranno una forma mortale di malnutrizione in questo anno 2025. Gli enormi bisogni rilevati sono dovuti anche agli ostacoli frapposti all’accesso degli aiuti umanitari a causa dell’insicurezza in molte aree e alla scarsità dei fondi messi a disposizione per le Agenzie umanitarie dai governi e dai donatori internazionali.

In continua crescita le persone che fuggono dalla guerra. Si è raggiunto il numero record di 12,5 milioni di cui 9 all’interno del paese e 3,5 fuggite nei paesi vicini: Egitto, Sud Sudan, Ciad, Etiopia, Libia, Repubblica Centrafricana.

Molto critica la situazione in Sud Sudan, paese già tra i più poveri al mondo, che sta accogliendo oltre un milione di profughi dal Sudan, la gran parte sud sudanesi trasferitisi in Sudan negli anni precedenti a causa di guerra e povertà e ora per l’ennesima volta costretti a fuggire. In Sud Sudan è in corso una grave epidemia di colera proprio nelle aree di confine, dove stanno arrivando le persone dal Sudan.

Caritas Italiana è impegnata sin dall’inizio della crisi sostenendo un ampio piano di aiuti alla popolazione sfollata e alle comunità ospitanti in diverse località del Sudan e nei paesi di accoglienza congiuntamente ad altre realtà internazionali e locali. Il piano consiste in sostegni in denaro, attività per l’acqua e igiene, nutrizione, protezione da violenza di genere. L’intervento, pur tra innumerevoli difficoltà e le scarse risorse, ha raggiunto oltre 20.000 persone con aiuti in denaro e la fornitura di materiale igienico sanitario. Le attività proseguono anche in Sud Sudan, Ciad e Egitto dove la Caritas sta fornendo assistenza umanitaria ai profughi e alle comunità ospitanti soprattutto per quanto riguarda il cibo e l’igiene. Oltre 40.000 persone sono state aiutate.

Dall’inizio della crisi Caritas Italiana ha già impegnato oltre 1 milione di euro ed ha stanziato ora altri 250.000 euro per gli aiuti in Sud Sudan.

“Il conflitto in Sudan, pur nella sua assoluta gravità, fa parte di quelle che chiamiamo ‘guerre dimenticate’”, sottolinea don Marco Pagniello, direttore dei Caritas Italiana. “Non solo perché raramente ne troviamo notizia in prima pagina, ma perché sentiamo queste realtà lontane, non solo fisicamente. Ma possiamo fare qualcosa anche noi. Da parte sua Caritas Italiana – con l’aiuto di molti – accompagna e promuove ciò che le Caritas del luogo riescono a realizzare, importanti segnali sulla via della pace e della dignità umana”.

Caritas Italiana si unisce agli appelli del Papa e della società civile che chiedono da mesi alle parti belligeranti e alla comunità internazionale un’azione più decisa, rapida e coordinata per un immediato cessate il fuoco, per la chiusura di ogni fornitura di armi alle parti in conflitto, per la protezione dei civili, per la garanzia di un accesso immediato, completo, sicuro e senza ostacoli e impedimenti burocratici all’assistenza umanitaria attraverso tutte le possibili vie d’attraversamento e transfrontaliere, e per un impegno più deciso ed efficace per riattivare un processo di pace e transizione democratica in mano ai civili. Inoltre, si chiede a governi e donatori di finanziare con urgenza il Piano di Risposta Umanitaria delle Nazioni Unite per il 2025 garantendo fondi flessibili che possano essere incanalati verso gli attori umanitari locali.

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Nel frattempo nella Repubblica democratica del Congo precipita la situazione a Goma occupata dai ribelli del M23 collegati al Ruanda. Centinaia di miglia di persone in fuga e il rischio di una nuova guerra su ampia scala. Anche qui è la popolazione civile, già vessata da decenni di violenze e sfollamenti, a farne le spese. Caritas Italiana è in contatto con la Caritas locale con la quale collabora da anni per il sostegno alla martoriata popolazione nella regione orientale. La Caritas, molto presente nella regione del Kivu con numerosi programmi di aiuto alla popolazione, pur nel disorientamento e nel timore generale, sta monitorando la situazione e predisponendo un piano per l’assistenza dei nuovi sfollati.

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