di Giuseppe Marini
Durante la risalita degli alleati nella campagna d’Italia, i britannici, impegnati sul settore Adriatico con le forze del Commonwealth, arrivarono a Campomarino e a Termoli e si prepararono, ad un mese dall’armistizio dell’8 settembre, ad affrontare la prima vera resistenza dei tedeschi sulla Gustav Line sul fiume Sangro dove rimasero bloccati fino a maggio del 1944.
La Desert Air Force, al seguito dell’Ottava armata britannica, rimase al sicuro sul territorio di Campomarino per i mesi precedenti allo sfondamento della Linea Gustav nonostante utilizzasse altri campi di aviazione più a ridosso del fronte. In seguito i campi di aviazione furono modificati per poter eseguire le missioni in Europa e nei Balcani con la 15 Air Force Statunitense e la Balkan Air force britannica dove operarono anche i nostri piloti italiani della Regia Aeronautica.
Con la caduta della Gustav Line a maggio del 1944, gli obiettivi degli alleati sul settore Adriatico si spostarono verso la Linea Gotica e a Giugno del 1944 la Desert Air Force e la Balkan Air Force intensificarono le loro missioni su obiettivi costieri delle Marche e dell’Emilia Romagna.
In questo scenario e nell’avvicendamento delle unità aeree sui campi di aviazione di Campomarino, si verificò, nella mattina del 9 Giugno del 1944, un evento drammatico che coinvolse sia i piloti che i civili.
Era una mattina come le altre al campo Biferno sulla spiaggia di Campomarino e le missioni, impartite dai britannici della Balkan Air Force da poco costituita, erano pronte a prendere il decollo con i medi bombardieri Ellenici . Alle ore 09:15 partì la prima missione degli ellenici con sei aerei Baltimore per bombardare un ponte ferroviario a Cattolica. Raggiunsero il loro obiettivo alle 10:45 e fecero ritorno con esito positivo alla base del campo Biferno alle ore 12:00. Da alcuni giorni gli obiettivi da colpire per il 13th Hellenic Squadron con i loro medi Bombardieri Baltimore erano gli snodi e i ponti ferroviari della costa romagnola di Cattolica, di quella marchigiana di Ancona e della vicina Chiaravalle.
Alle 14:20 del 9 Giugno altri 6 aerei della 13th Hellenic Squadron erano pronti per eseguire la seconda missione del giorno . L’obiettivo questa volta era un ponte ferroviario di Chiaravalle. Quattro aerei iniziarono la loro fase di decollo e presero il volo tranne I’ ultimo in ordine di decollo, che si schiantò a terra (uscì fuori pista) e prese fuoco. Le bombe a bordo esplosero coinvolgendo 4 membri dell’equipaggio e 3 cittadini di Campomarino mentre stavano lavorando nelle campagne vicino l’aeroporto. I cittadini di Campomarino erano : Di Zinno Basso classe 1888 di anni 56 e suo figlio Antonio classe 1929 di anni 15, Arnese Vincenzo classe 1877 di anni 67. L’equipaggio Ellenico era composto da tre militari greci ed uno britannico : F/Lt. Liakeas G. , F/C Adocalis G., W/O Sgt Copengos A. F/C. Collinwood W.
L’esplosione fu avvertita fino in paese e uno dei figli di Vincenzo, Giovanni, affacciandosi sul costone che domina la pianura del mare, portandosi le mani sul capo fu preso da disperazione, perché capii subito che l’evento era accaduto nelle terre di famiglia e in quelle vicino dei Di Zinno.
La missione dopo l’incidente fu cancellata, i due aerei che erano in attesa di prendere il volo rimasero a terra e i tre che erano riusciti a decollare furono richiamati alla base . Singolare episodio fu vissuto da uno dei membri dell’equipaggio ellenico (F/C Giorgio Karusos) che poco prima aveva cambiato aereo ed equipaggio. Quest’ultimo vedendo da breve distanza l’esplosione fu preso da una inarrestabile risata nervosa al pensiero che in quell’aereo doveva esserci lui e che il destino lo aveva risparmiato.
Oggi i corpi dei militari riposano nel cimitero ellenico di Riccione mentre le vittime delle due famiglie riposano in quello di Campomarino.
Una tragedia comune vissuta in contesti diversi di vita civile e militare dove sette persone non fecero più ritorno agli affetti dei loro cari. Oggi possiamo solo immaginare il dramma che hanno vissuto i loro familiari.
Come non pensare agli scontri della prima e della Seconda Guerra mondiale con milioni di morti e città ridotte a cumuli di macerie. Figli senza padri e madri senza figli, affetti che le guerre hanno portato e continuano a portare via per sempre. La città ricorderà questo evento con una targa nel mese di Maggio 2025