Ha riferito di esser stato colpito mentre era a far legna nel bosco, ma la sua versione non avrebbe convinto i carabinieri. Potrebbe esserci dell’altro, dietro il ferimento con una fucilata di un giovane di 26 anni avvenuto ieri nei boschi di Pesche. Un solo colpo partito da un’arma da fuoco caricata a pallettoni che ha devastato la rotula al ragazzi originario di Isernia che adesso è ricoverato all’ospedale Veneziale. La battuta di caccia che stava per sfociare in tragedia, è una delle ipotesi che in queste ore è al vaglio degli inquirenti. Un colpo accidentale, partito per sbaglio. Usato durante una battuta di caccia grossa, a giudicare dal calibro del proiettile. E per di più in una giornata vietata dal calendario venatorio: la caccia al cinghiale chiudeva infatti ieri, ma è consentita soltanto nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica.
Ipotesi che in queste ore sono al vaglio degli inquirenti, che sulla vicenda mantengono il più stretto riserbo. L’uomo che avrebbe aperto il fuoco per errore contro il ragazzo, è stato rintracciato in serata dai militari dell’Arma: il suo nome è nel fascicolo trasferito alla Procura coordinata da Carlo Fucci. Si tratta di un 50enne di Pesche che avrebbe ammesso di aver colpito per sbaglio il giovane. L’ipotesi di reato per adesso è di lesioni colpose: in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini.
Pesche: 26enne ferito da colpo di fucile, aperto fascicolo in Procura
