Stato di salute del fiume Trigno, annunciata la conferenza stampa “L’acqua scarseggia la lontra non galleggia”. In occasione della Giornata mondiale delle Zone Umide, domenica 2 febbraio 2025, con inizio alle ore 11.00, Legambiente Molise e Abruzzo organizza la conferenza stampa presso la sala riunioni del Santuario di Santa Maria del Canneto. Sul tavolo dei relatori, la scarsità di acqua del fiume Trigno e i risvolti negativi sull’Ambiente. Gli organizzatori, in occasione dell’evento, spiegano cosa sono le Zone Umide.
Le zone umide sono la soluzione naturale
La frequenza dei disastri da cambiamento climatico in tutto il mondo è più che raddoppiata in soli 35 anni, e Il 90% di questi disastri sono legati all’acqua. È previsto un peggioramento della situazione nei prossimi anni. Le zone umide giocano un ruolo importante nella stabilizzazione delle emissioni di gas serra e per mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici.
Le zone umide difendono le coste dalle condizioni meteorologiche estreme
Le zone umide costiere, come le saline, le mangrovie, le barriere di alghe e coralli, si comportano come ammortizzatori, riducendo l’intensità delle onde, nelle mareggiate o a causa di tsunami, proteggendo Il 60%
dell’umanità che vive e lavora lungo le coste.
Le zone umide riducono le mareggiate e attenuano la siccità
Le zone umide interne come fiumi, laghi e paludi funzionano come spugne, in grado di assorbire e conservare le precipitazioni in eccesso. Durante le stagioni secche nei climi aridi, le zone umide rilasciano l’acqua immagazzinata, ritardando l’inizio della siccità e riducendo al minimo la carenza d’acqua.
Le zone umide assorbono e conservano naturalmente il carbonio
Torbiere, mangrovie e alghe immagazzinano grandi quantità di carbonio. Le torbiere coprono circa il 3% del
territorio del nostro pianeta e immagazzinano circa il 30% di tutto il carbonio: il doppio di tutte le foreste del mondo. Le zone umide sono i pozzi di assorbimento del carbonio più efficaci sulla Terra.
Non dobbiamo prosciugare le nostre zone umide
Quando (come spesso accade) una zona umida viene prosciugata o bruciata per l’agricoltura, essendo un deposito di carbonio, rilascia nell’atmosfera il carbone immagazzinato per secoli. Le emissioni di CO2 di una
torba drenata e bruciata equivale al 10% di tutte le emissioni annue dei combustibili fossili.
Dobbiamo conservare e ripristinare le nostre zone umide
Le strategie che affrontano i cambiamenti climatici devono includere l’uso saggio delle zone umide. Ne abbiamo già perso il 35% dal 1970. Individui, comunità e governi devono lavorare insieme per proteggere questi incredibili ecosistemi, che aiutano a prepararci, affrontare e respingere gli impatti dei cambiamenti
climatici.