“Mentre i presidenti delle Province chiamano a raccolta i sindaci per confutare – e non è chiaro su quali basi concrete – lo schema di bozza del nuovo Piano Sociale Regionale, le attività vere, quelle a sostegno dei più fragili, segnano un punto di svolta”. A dirlo è la Consigliera regionale con delega alle Politiche Sociali Stefania Passarelli.
“Mi riferisco – ha continuato – al supporto che abbiamo inteso me ere in campo per le persone affette da disturbo dello spettro autistico e per le loro coraggiose famiglie”.
E’ alla firma della dirigente competente, ed entro il mese di febbraio la scheda sarà validata, un provvedimento che si pone l’obiettivo di aiutare concretamente i nuclei familiari coinvolti. Un contributo da 500 euro mensili, per i prossimi tre anni, per un finanziamento complessivo di 4.200 milioni
di euro che darà respiro alle famiglie, che permetterà loro di scegliere la tipologia di aiuto necessaria per il proprio familiare affetto da autismo.
“Interveniamo – ha spiegato Passarelli – con una dotazione finanziaria importante e con una visione che non si ferma ad un provvedimento “una tantum” in un ambito delicato nel quale sono diverse le sfaccettature delle fragilità che coinvolgono i nostri concittadini e le loro famiglie che ho avuto modo di incontrare in questi mesi raccogliendo le preoccupazioni, le paure ma anche e sopra u o i bisogni”.
“Un provvedimento – ha continuato – che pone la Regione Molise e l’assessorato alle Politiche sociali al fianco dei cittadini, con sensibilità e attenzione. Il faro, in questi giorni, è acceso sul prossimo Piano sociale regionale che, ovviamente, è un tema di interesse prioritario per i nostri territori ma gli amministratori locali, al contrario di quanto sembra emergere, per la prima volta sono parte integrante del gruppo tecnico istituito con delibera di Giunta regionale nel febbraio 2024″.
Per questo – ha concluso la Consigliera – ritengo che dichiarare guerra per partito preso non sia nell’interesse dei cittadini che sono i reali fruitori delle azioni delle poli che sociali che loro per primi, e al fianco della Regione, dovrebbero tutelare”.