Un tema sul quale i sindacati si sono rivolti all’avvocato. Fabio Albino se ne sta occupando e assiste una decina di autisti i quali sono stati destinatari di provvedimenti disciplinari dell’azienda di trasporto pubblico, in quanto non hanno voluto effettuare fermate in alcune aree di sosta, sulla Bifernina, perché ritenute non a norma. “Non vogliamo incappare in sanzioni previste dal codice della strada, perdere punti sulla patente e mettere a repentaglio la nostra sicurezza e quella dei passeggeri” hanno ribadito chiedendo anche l’intervento della Regione. Una questione, quella delle fermate ritenute non a norma in Molise, ora all’interesse anche del Parlamento con l’interrogazione al Ministro dei Trasporti Salvini. Primo firmatario Andrea Casu, del Pd con il supporto dei colleghi di partito Sarracino, Barbagallo, Ghio e Simiani. A renderlo noto la consigliera regionale Dem Alessandra Savatore, che ha voluto ringraziarli per l’interessamento mostrato verso un problema già denunciato dal gruppo consiliare Pd con una interpellanza al Presidente della Giunta Roberti per capire come si intendessero tutelare i diritti di pendolari e conducenti e cosa si avesse intenzione di fare per le fermate non a norma, su Bifernina e Statale 87. “Sono utilizzate ogni giorno da studenti, lavoratori che – ha detto Salvatore- oltre che con il sovraffollamento, su mezzi spesso vecchi, ad un certo punto hanno dovuto fare i conti anche con la decisione di molti autisti di non effettuare più fermate presso soste autorizzate, ma non conformi alle prescrizioni del Codice della Strada. Ad oggi – ha continuato – non sappiamo se l’azienda si sia impegnata a tenere indenni i propri autisti da multe e relative spese legali in attesa di metter insicurezza le fermate e se queste ultime siano state ripristinate “. Ora anche anche il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture è stato interessato per evitare – è stato evidenziato pure nell’interrogazione parlamentare – sia a livello nazionale sia locale che si presentino situazioni analoghe, perché il caso molisano non è isolato”.