Sono diverse le segnalazioni di tentate truffe in Molise, in questi ultimi giorni. Alcune, purtroppo sono andate a segno. In particolare quelle del finto Carabiniere che chiama dicendo al genitore che un figlio ha avuto un incidente e servono soldi per mettere le cose a posto. A Torella una donna ha consegnato a un truffatore 4mila euro tra denaro e gioielli mentre a Petrella 800 euro, oro e il postamat con il pin. In molti non ci cadono più, grazie anche alle campagne informative delle forze dell’ordine. Ma le modalità truffaldine si sono evolute. Non solo a danno di anziani.
A Civitanova del Sannio, ad esempio, sono stati segnalati numerosi casi di furto dei profili WhatsApp e dei relativi gruppi con la truffa del codice di verifica a 6 cifre. Sul cellulare arriva un messaggio da uno dei contatti noti: “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”. Se lo si invia scatta il furto del profilo. Si tratta infatti del codice dell’autenticazione a due fattori, che non si deve dare a nessuno per nessun motivo. Il contatto in rubrica ha mandato involontariamente quel messaggio perché è caduto nella truffa, la quale permette ai criminali di sfruttarne il profilo per mandare quel messaggio ad altri contatti. Il comune che ha avvisato i cittadini sui canali ufficiali. Per prevenire l’eventualità di cadere vittima di questa truffa è necessario: non condividere mai con altri il codice di verifica a 6 cifre né informazioni personali; fare attenzione quando si ricevono richieste inaspettate e insolite; abilitare le notifiche di sicurezza e la verifica a due passaggi.
Un altro spregevole raggiro che sta prendendo piede è quello denunciato a Treviso. Vittima una donna di 84 anni. I truffatori hanno usato un software in grado di replicare alla perfezione la voce della figlia. «Mamma, aiuto, mio marito ha fatto un incidente! Ha investito una mamma e un bambino di cinque anni. Servono soldi per sacagionarlo. Verrà un avvocato a prenderli a casa» così la voce contraffatta con intelligenza artificiale all’altro capo del telefono. La donna, disperata credendo davvero fosse la figlia,ha consegnato 30mila euro in contanti e diversi gioielli in oro a uno sconosciuto che si spacciava per un avvocato.