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giovedì, Febbraio 27, 2025

Campobasso: sulla riorganizzazione del comune, il Tribunale respinge il ricorso della Cgil

AperturaCampobasso: sulla riorganizzazione del comune, il Tribunale respinge il ricorso della Cgil


Nessun comportamento antisindacale, da parte del Comune. La giudice del lavoro del tribunale di Campobasso, Barbara Previati ha respinto il ricorso della Cgil escludendo che nell’approvare il nuovo assetto organizzativo di palazzo San Giorgio siano state lese le prerogative del sindacato.
Una delibera, quella votata a maggioranza dalla giunta guidata da Marialuisa Forte, che sin dall’inizio non ha avuto una strada spianata. Il ricorso decisivo contro lo spostamento di alcuni dirigenti e la ripartizione in nuove aree degli uffici municipali è pendente al Tar e sarà discusso a metà marzo.
La Cgil, invece, aveva sollevato una assenza di concertazione con il Comune. Ma dalla ricostruzione fatta dal tribunale è emerso che l’amministrazione aveva in realtà chiesto come da prassi osservazioni ai sindacati sulla delibera di riassetto interno del personale che non erano mai arrivate.
Ma la riorganizzazione decisa alla fine dell’anno e portata avanti i primi di gennaio ha provocato anche il primo vero scossone politico all’interno della maggioranza progressista. La delibera contestata e impugnata davanti ai giudici amministrativi da Vincenzo De Marco è stata votata contro da due esponenti del Cantiere Civico.
Siamo soddisfatti per la sentenza, ha commentato la sindaca Forte, perchè il giudice del lavoro ha confermato che non c’è stata condotta antisindacale, riconoscendo validità e correttezza dell’operato del Comune. Una sentenza, ha aggiunto la Forte, che rappresenta la conferma dell’impegno per una gestione corretta e rispettosa delle norme, nel rispetto dei ruoli e dei diritti di ciascuno e la necessità di rivedere in tempi rapidi l’assetto della macchina amministrativa ha concluso la sindaca.
Un’esigenza che il tribunale ha però in qualche modo sanzionato compensando tra le parti le spese processuali tenuto conto che il Comune, ha gestito la procedura (verosimilmente per esigenze di velocizzazione) con alcune incertezze ed incongruenze iniziali che, qualora evitate, avrebbero scongiurato ogni censura.

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