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lunedì, Marzo 3, 2025

In Argentina le persone con disabilità si chiamano ‘idioti’. Aipd: “L’Italia dia l’esempio: le parole hanno un valore”

CronacaIn Argentina le persone con disabilità si chiamano ‘idioti’. Aipd: "L'Italia dia l'esempio: le parole hanno un valore"

“Non è accettabile che si parli di ‘idioti’ o ‘ritardati’, riferendosi alle persone con disabilità intellettiva: in Italia stiamo facendo passi avanti e dobbiamo essere di esempio per i Paesi che, come l’Argentina, decidono di tornare indietro”: Così Gianfranco Salbini, presidente nazionale dell’Associazione Italiana Persone Down, commenta la notizia che arriva dall’Argentina: qui il presidente Milei ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale un documento in cui le persone con disabilità cognitive sono definite ‘ritardati’, ‘idioti’, ‘imbecille’ e ‘mentalmente deboli’. Il documento, come riporta ANSA, è annesso a una risoluzione del 14 gennaio in cui vengono indicati i “nuovi criteri” nella valutazione delle disabilità psico-fisiche per l’assegnazione di pensioni di invalidità.

“Come associazione di famiglie, non possiamo che criticare aspramente la decisione del presidente argentino di compiere quello che ci pare un preoccupante passo indietro non solo politico, ma innanzitutto culturale: e sappiamo quanto la cultura influenzi e determini poi le politiche e quindi la vita quotidiana delle persone con disabilità e delle loro famiglie, indicando di fatto il loro ruolo e la loro percezione all’interno della comunità. Il nostro Paese – aggiunge Salbini – ha compiuto negli anni passi da gigante, superando terminologie cariche di stereotipi e pregiudizi, con il contributo significativo delle associazioni. Possiamo vantare oggi un linguaggio inclusivo  e rispettoso della dignità e delle capacità della persona: un linguaggio che nega con forza l’identificazione della persona con la propria disabilità. Vale la pena ricordare che in Italia è stata da poco adottata una nuova terminologia sulla disabilità  (si veda qui la scheda di AIPD), nell’ambito della riforma di cui si attende ancora la piena attuazione: tra le novità introdotte e già messe in campo, c’è proprio la revisione della terminologia sulla disabilità all’interno delle normative, in cui ancora sono in uso definizioni spesso obsolete. Dobbiamo quindi essere d’esempio e fare in modo che anche gli altri Paesi percorrano questa strada”:

Per questo, AIPD lancia un appello: “Chiediamo al nostro governo di aprire un confronto con il presidente argentino, perché possa invertire la rotta e incamminarsi con decisione verso il traguardo della piena inclusione e partecipazione delle persone con disabilità, a partire dal riconoscimento delle loro capacità e potenziali. Il presidente Milei ha recentemente ricevuto la cittadinanza italiana onoraria: quello che decide ci riguarda, soprattutto se ha a che fare con i diritti, sui quali non si può tornare indietro”.

AIPD si unisce quindi alle organizzazioni della società civile argentina che chiedono l’abrogazione immediata di questa normativa e invita il governo argentino a rivedere il proprio approccio, adottando un linguaggio rispettoso e inclusivo, in linea con le raccomandazioni scientifiche e con i principi di dignità e uguaglianza.

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