“Tempo di Grazia in un anno di Grazia” è il tema del messaggio per la Quaresima 2025 diffuso dal nuovo Vescovo della diocesi di Termoli-Larino, mons. Claudio Palumbo. Un tempo forte dell’anno liturgico, segno sacramentale della conversione personale, che inizia con il mercoledì delle Ceneri e apre il cammino verso la Pasqua di Risurrezione del Signore.
Ribadendo la centralità dell’Eucarestia, il Vescovo Claudio si sofferma su alcuni aspetti da vivere anche nel contesto dell anno giubilare dedicato alla Speranza con gesti concreti di perdono e riconciliazione.
In primo luogo, Mons. Palumbo pone attenzione e invita a riscoprire il senso dell’atto penitenziale prima della messa, il Confiteor (Confesso a Dio onnipotente) in cui il credente si riconosce peccatore e, come tale, si pone davanti al Signore facendo la confessione della sua vita per poi confessare, nella fede, la grandezza della misericordia di Dio. Questo atto penitenziale e comunitario – evidenzia il messaggio – deve portare vita nuova e riconciliazione nei rapporti personali e sociali, riscoprendo, inoltre, l’importanza dell’essere Chiesa-assemblea formata da persone perdonate, più umane e cristiane. Una comunità ecclesiale, dunque, sempre pronta a ricominciare e a riprendere il cammino grazie all’onda rigenerante del dono di Dio.
In secondo luogo, il Vescovo Claudio invita a leggere e a meditare quanto Papa Francesco scrive nella Bolla di indizione del Giubileo (Spes non confundit), per riscoprire nei nostri giorni la misericordia di Dio, il vero senso dell’indulgenza e del Sacramento della Penitenza, segno eloquente di speranza e vita nuova. Di qui mons. Palumbo invita tutti, a cominciare dai parroci, a fare di questo testo del Santo Padre oggetto di riflessione e preghiera personale e di catechesi per il popolo, rendendosi sempre più disponibili per il sacramento della riconciliazione, sacramento della guarigione e della gioia, e predisporre tempi e luoghi adatti per rieducare la gente ad un sacramento essenziale ma oggi, purtroppo, così poco frequentato. Questo affinché ciascuno possa diventare per l’altro Missionario di Misericordia: i presbiteri, esercitando con gioia e pazienza il sacramento della penitenza e i fedeli, accogliendone la grazia, testimoniando la misericordia attraverso gesti di riconciliazione e perdono, che rendono autentico il dono ricevuto, che permette alla grazia sacramentale di far crescere tutta la Chiesa. Un cammino verso la Pasqua da vivere sotto lo sguardo di Maria, Madre della Chiesa, della Misericordia e della Speranza.