12.9 C
Campobasso
domenica, Marzo 16, 2025

Soppressione dell’Ambito Territoriale di Riccia, il sindaco e la maggioranza dicono no

EvidenzaSoppressione dell'Ambito Territoriale di Riccia, il sindaco e la maggioranza dicono no

Si è discusso lo scorso venerdì 14 marzo, nel Consiglio comunale di Riccia, l’ordine del giorno relativo alla riforma degli ambiti territoriali sociali della regione Molise, che vedrebbe la soppressione di 4 dei 7 ATS attualmente presenti. Una riforma che negli ultimi tempi ha creato gran fermento tra tutti i presidenti degli ATS e tra i sindaci del territorio molisano, i quali, al di là del colore politico, hanno più volte espresso il loro dissenso in merito all’eventuale accorpamento degli ambiti territoriali e alla poco corretta procedura seguita dalla Consigliera regionale delegata alle politiche sociale, Stefania Passarelli, nella stesura del nuovo piano sociale regionale 2025-2027, per non averli assolutamente coinvolti almeno fino alla data del 24 gennaio scorso, quando è stata presentata la bozza del nuovo piano sociale regionale 2025-2027.

Nell’Assise comunale di venerdì, il Sindaco di Riccia e Presidente del Comitato dei sindaci dell’ATS Riccia-Bojano Pietro Testa ha evidenziato come la riforma degli Ambiti Territoriali Sociali (ATS), così come delineata nella bozza del nuovo Piano Sociale Regionale, presenti profili di criticità in ordine alla sua sostenibilità organizzativa e alla sua compatibilità con le esigenze, molto diversificate, del territorio. L’elaborazione del nuovo documento di programmazione sociosanitaria, che dovrà dare continuità ai percorsi attivati in questi anni, che hanno dato prova di essere adeguati ai bisogni e alle sfide del territorio, e che dovrebbe essere strumento di innovazione e rafforzamento dei servizi sociali e sociosanitari esistenti, avrebbe dovuto tener conto delle indicazioni di chi è quotidianamente a contatto con i cittadini e conosce meglio di chiunque i loro bisogni e le problematiche presenti nel proprio Comune. Il Sindaco Pietro Testa ha evidenziato come, sebbene alcuni contenuti della nuova bozza del Piano sociale siano giusti e condivisibili, ve ne sono altri, come quello dell’accorpamento degli ambiti sociali, che meritano assolutamente un’approfondita riflessione e quindi una consultazione e concertazione, che finora non c’è stata, con i vari attori capaci di portare le competenze e le conoscenze necessarie al processo di integrazione programmatica. I Presidenti dei Comitati dei Sindaci dei vari ATS erano stati convocati dall’assessore regionale Gianluca Cefaratti solo in una prima fase, dopo la costituzione del suddetto gruppo tecnico, fino al mese di luglio 2024, e in quella fase era emerso chiaramente il dissenso dei sindaci, che non è stato però tenuto in considerazione dalla consigliera delegata Stefania Passarelli, subentrata all’Assessore Cefaratti nella delega al sociale.

Il Sindaco Pietro Testa ha evidenziato come Riccia, comune capofila dei 25 comuni dell’area Fortore e Matese afferenti all’ATS Riccia-Bojano, abbia gestito molto bene il sociale e i tanti servizi che vengono quotidianamente erogati alle famiglie, ai minori, ai disabili, agli anziani, ai cittadini che presentano bisogni complessi e vulnerabilità economica e sociale. La gestione dell’ambito Riccia-Bojano è stata da sempre compartecipata, puntuale e capillare e i cittadini hanno beneficiato, in base al principio dell’uguaglianza e della sussidiarietà, di tutti i servizi sociali e socio-sanitari, sia quelli che risiedono nei comuni più grandi come Riccia o Bojano che quelli che vivono nei paesi più piccoli. Perché oggi si vuole cambiare un sistema che ha dimostrato negli anni di funzionare molto bene e che ha anche raggiunto i Leps? Il Sindaco Pietro Testa ha così invitato i Consiglieri di maggioranza e di minoranza del Consiglio comunale di Riccia a difendere il proprio territorio, affinché non venga privato anche della gestione dei servizi sociali, come è già stato fatto con la soppressione del distretto sanitario, del pediatra e del medico del 118!

L’invito è stato accolto all’unanimità dai consiglieri di maggioranza, che hanno dato così mandato al Sindaco di Riccia e presidente dell’ATS Riccia-Bojano a rappresentare il dissenso, e a difendere il proprio territorio al tavolo di concertazione che si terrà a breve presso la Regione Molise. La maggioranza consiliare dimostra così di voler continuare a difendere Riccia affinchè non vengano tolti altri importanti e fondamentali servizi: il piano sociale, le scuole, i servizi sanitari e socio-sanitari! Diversamente, i rappresentanti della minoranza si sono invece astenuti, sostenendo di non avere chiara tutta la questione e dimostrando di essere poco attenti e poco partecipi nel difendere Riccia, i propri servizi e i cittadini. Si chiede Pietro Testa quali siano i veri motivi che hanno spinto la minoranza del Consiglio comunale a non difendere il Piano sociale di Riccia? E come mai Morrone e gli altri consiglieri di minoranza abbiano scelto di difendere gli interessi della consigliera di Pozzilli piuttosto che quelli del Comune di Riccia? Questo è un errore storico che i riccesi devono conoscere!

Perché quella sul sociale, non può e non deve trasformarsi in una battaglia politica, ed è di tutta evidenza che la gestione dei servizi rimanga in mano a chi conosce le reali necessità della comunità, piuttosto che affidarla a una riforma che, sebbene possa avere buone intenzioni, rischia di comprometterne l’efficacia.

La lotta per la salvaguardia dell’ATS di Riccia necessità dell’unità di tutti i rappresentanti del popolo, al di là delle legittime differenze politiche, affinché il confronto con la Regione porti a risultati concreti e costruttivi. È essenziale rimanere vigili e partecipi, affinché il nostro territorio non subisca ulteriori riduzioni dei servizi vitali per la collettività. Solo attraverso un dialogo aperto e una concertazione reale sarà possibile trovare soluzioni che rispettino e valorizzino le singolarità dei diversi comuni, promuovendo così un welfare di qualità e accessibile per tutti.

Ultime Notizie